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SICUREZZA
Figura 1: Alcuni esempi di distanza in aria e superficie come riportato dalle norme IEC/EN 60079-7
misurata attraverso il CTI (Comparative Tracking in superficie minore, in altri termini la bontà del
Index) [8] e i materiali sono suddivisi nei gruppi I, II, materiale permette al progettista del dispositivo di
Figura 2 - Custodia in allumi- IIIa e IIIb. Per questo motivo, al gruppo di materiali ridurre la distanza tra i conduttori.
nio serie SA I riportati nella tabella 1 corrisponde una distanza In Figura 1 vediamo alcuni esempi utili a capire la
differenza tra la distanza in aria e quella in superfi-
cie. In particolare, risulta evidente come, per motivi
geometrici e per la definizione data in normativa,
la distanza superficiale non sia mai inferiore alla di-
stanza in aria tra gli stessi due conduttori, al più
queste due distanze possono coincidere come nel
primo esempio riportato in Figura 1.
In Figura 2 vediamo, invece, una custodia di de-
rivazione in alluminio, costruita secondo il modo
di protezione Ex-eb “a sicurezza aumentata” i cui
componenti interni sono dimensionati tenendo
conto delle distanze in aria e in superficie necessa-
rie alle relative tensioni.
Scanalature e nervature
Come si evince dalla Tabella 1, per valori di ten-
sione elevati la norma richiede che la distanza in
superficie risulti maggiore della relativa distanza in
aria.
Sfruttando la definizione geometrica è possibile
aumentare la distanza in superficie con l’uso di
nervature o scanalature nel materiale isolante. Per
esempio, l’utilizzo di collarini intorno ai conduttori
cilindrici costringe la corrente strisciante a percor-
rere un percorso più lungo costituito da una disce-
sa e una successiva risalita (Figura 3). Questo per-
corso è maggiore alla distanza che si otterrebbe se
58 Impiantistica Italiana - Gennaio-Febbraio 2024