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40°
ANIMP
1973-2013 25°
IMPIANTISTICA ITALIANA
1988-2013
Tra la fne degli anni ’60 e i primi anni ’70, un gruppo di docenti di ingegneria e di
personalità di rilievo di quello che oggi comunemente chiamiamo il settore EPC collabora-
rono in modo effcace a far nascere in modo autonomo nell’ambito universitario e a far co-
noscere alla pubblica opinione una eccellenza del nostro Paese: l’impiantistica industriale.
Il primo obiettivo che il gruppo si diede fu quello di defnire e precisare la propria identità
culturale attraverso la defnizione dei termini specifci, delle metodologie e delle fnalità
dell’impiantistica industriale; queste problematiche vennero veicolate nei primi due Con-
vegni di Impiantistica (che a partire dal 1974 saranno convegni Animp) e successivamen-
te parte del lavoro confuì in un glossario dei principali termini impiantistici e nel “Dizionario
Impiantistico Animp- Iritecna” del 1992.
La collaborazione tra le due componenti si rivelò particolarmente effcace anche in am-
bito universitario: a titolo di esempio, il corso di Impianti Meccanici alla fne degli anni ’60
presso il Politecnico di Milano ebbe come primo docente l’ing. R. Raimondi di Techint,
coadiuvato da Renato Wegner.
Nei miei ricordi, le dispense del corso riguardanti la progettazione dei diversi servizi d’im-
pianto furono affdate dal prof. Raimondi a esperti progettisti del settore e quindi ca-
ratterizzate da aspetti progettuali trattati con effcacia e pragmatismo. Quelle dispense
presero poi veste grafca per i tipi dell’editore Franco Angeli nella collana di Impiantistica
Industriale. Lo spirito di quella collaborazione è sempre rimasto vivo a Milano, con positive
ricadute per tutti i soggetti: gli studenti, i docenti e i professionisti.
Un ulteriore importante risultato di questa collaborazione ha riguardato l’attenta considera-
zione che l’Associazione ha dedicato a tutti gli aspetti relativi alle modifche legislative che
si sono succedute nel corso degli anni riguardanti la formazione universitaria e il governo 77
dell’università; le aziende Animp hanno sempre risposto con entusiasmo alle varie solleci-
tazioni provenienti dall’università relative alle diverse richieste di attività formativa quali sta-
ge, seminari, esercitazioni pratiche, tutorato, tirocini, elaborati di laurea. Particolare atten-
zione e impegno Animp ha mostrato in occasione della istituzione dei due livelli di laurea.
Per parecchi anni Animp ha bandito premi di laurea riservati al primo e al secondo livello e
ha seguito da vicino tutto l’iter dello sviluppo della riforma, conosciuta come “3 + 2”, che,
nell’ambito dell’ingegneria, ha richiesto una assai signifcativa riorganizzazione della di-
dattica del corso degli studi. Tuttavia, in termini pratici, i risultati della riforma non appaio-
no proporzionali allo sforzo organizzativo in ordine sia a fattori esogeni quale, ad esempio,
il mercato che non sembra aver pienamente recepito la nuova fgura professionale in ter-
mini di inquadramento aziendale e di sviluppo di carriera, sia a fattori endogeni, quale, ad
esempio, il desiderio della famiglia che spinge al conseguimento della laurea magistrale.
L’immediato futuro riguarderà soprattutto la razionalizzazione dell’offerta formativa assai
cresciuta per la nascita di molte nuove sedi universitarie non sempre rispondenti a effetti-
ve richieste del territorio e a un equilibrato sviluppo della formazione universitaria.
La collaborazione fra università e industria in ordine alla formazione è di vitale importanza
per il Paese, soprattutto per quanto riguarda l’attenzione da parte di tutte le componenti
alla verifca della congruità della preparazione dei laureati che rappresentano il futuro del
Paese.
L’attività di formazione culturale e professionale dell’Associazione, nasce con Animp stes-
sa e i soci fondatori (i principali EPC e i docenti universitari) hanno subito avvertito la ne-
cessità di diffondere il sapere impiantistico e tecnico-organizzativo in particolare alle pic-
cole e medie industrie che fornivano i componenti degli impianti riconoscendo in modo,
allora, indiretto l’esistenza della fliera dell’impiantistica italiana.
Strutture operative per la formazione
Una volta avviata, in questo ambito, l’attività dell’Associazione con un tasso di sviluppo
signifcativo, siamo negli anni della presidenza di Riccardo Bechis, anche attraverso la
nascita di Animp Servizi si è predisposta l’entità che costituirà la base operativa per la cre-
ANIMP
1973-2013 25°
IMPIANTISTICA ITALIANA
1988-2013
Tra la fne degli anni ’60 e i primi anni ’70, un gruppo di docenti di ingegneria e di
personalità di rilievo di quello che oggi comunemente chiamiamo il settore EPC collabora-
rono in modo effcace a far nascere in modo autonomo nell’ambito universitario e a far co-
noscere alla pubblica opinione una eccellenza del nostro Paese: l’impiantistica industriale.
Il primo obiettivo che il gruppo si diede fu quello di defnire e precisare la propria identità
culturale attraverso la defnizione dei termini specifci, delle metodologie e delle fnalità
dell’impiantistica industriale; queste problematiche vennero veicolate nei primi due Con-
vegni di Impiantistica (che a partire dal 1974 saranno convegni Animp) e successivamen-
te parte del lavoro confuì in un glossario dei principali termini impiantistici e nel “Dizionario
Impiantistico Animp- Iritecna” del 1992.
La collaborazione tra le due componenti si rivelò particolarmente effcace anche in am-
bito universitario: a titolo di esempio, il corso di Impianti Meccanici alla fne degli anni ’60
presso il Politecnico di Milano ebbe come primo docente l’ing. R. Raimondi di Techint,
coadiuvato da Renato Wegner.
Nei miei ricordi, le dispense del corso riguardanti la progettazione dei diversi servizi d’im-
pianto furono affdate dal prof. Raimondi a esperti progettisti del settore e quindi ca-
ratterizzate da aspetti progettuali trattati con effcacia e pragmatismo. Quelle dispense
presero poi veste grafca per i tipi dell’editore Franco Angeli nella collana di Impiantistica
Industriale. Lo spirito di quella collaborazione è sempre rimasto vivo a Milano, con positive
ricadute per tutti i soggetti: gli studenti, i docenti e i professionisti.
Un ulteriore importante risultato di questa collaborazione ha riguardato l’attenta considera-
zione che l’Associazione ha dedicato a tutti gli aspetti relativi alle modifche legislative che
si sono succedute nel corso degli anni riguardanti la formazione universitaria e il governo 77
dell’università; le aziende Animp hanno sempre risposto con entusiasmo alle varie solleci-
tazioni provenienti dall’università relative alle diverse richieste di attività formativa quali sta-
ge, seminari, esercitazioni pratiche, tutorato, tirocini, elaborati di laurea. Particolare atten-
zione e impegno Animp ha mostrato in occasione della istituzione dei due livelli di laurea.
Per parecchi anni Animp ha bandito premi di laurea riservati al primo e al secondo livello e
ha seguito da vicino tutto l’iter dello sviluppo della riforma, conosciuta come “3 + 2”, che,
nell’ambito dell’ingegneria, ha richiesto una assai signifcativa riorganizzazione della di-
dattica del corso degli studi. Tuttavia, in termini pratici, i risultati della riforma non appaio-
no proporzionali allo sforzo organizzativo in ordine sia a fattori esogeni quale, ad esempio,
il mercato che non sembra aver pienamente recepito la nuova fgura professionale in ter-
mini di inquadramento aziendale e di sviluppo di carriera, sia a fattori endogeni, quale, ad
esempio, il desiderio della famiglia che spinge al conseguimento della laurea magistrale.
L’immediato futuro riguarderà soprattutto la razionalizzazione dell’offerta formativa assai
cresciuta per la nascita di molte nuove sedi universitarie non sempre rispondenti a effetti-
ve richieste del territorio e a un equilibrato sviluppo della formazione universitaria.
La collaborazione fra università e industria in ordine alla formazione è di vitale importanza
per il Paese, soprattutto per quanto riguarda l’attenzione da parte di tutte le componenti
alla verifca della congruità della preparazione dei laureati che rappresentano il futuro del
Paese.
L’attività di formazione culturale e professionale dell’Associazione, nasce con Animp stes-
sa e i soci fondatori (i principali EPC e i docenti universitari) hanno subito avvertito la ne-
cessità di diffondere il sapere impiantistico e tecnico-organizzativo in particolare alle pic-
cole e medie industrie che fornivano i componenti degli impianti riconoscendo in modo,
allora, indiretto l’esistenza della fliera dell’impiantistica italiana.
Strutture operative per la formazione
Una volta avviata, in questo ambito, l’attività dell’Associazione con un tasso di sviluppo
signifcativo, siamo negli anni della presidenza di Riccardo Bechis, anche attraverso la
nascita di Animp Servizi si è predisposta l’entità che costituirà la base operativa per la cre-