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Notiziario

Libro bianco
della caldareria italiana

Questo importante comparto industriale, che comprende
le aziende operanti nel vasto settore delle attrezzature in
pressione, registra un fatturato annuo di circa 3 miliardi di
euro, di cui oltre la metà realizzato con esportazioni
Il Libro bianco, presentato da Anima nel giugno scorso,
fotografa una situazione stabile sotto l’aspetto produttivo,
economico e occupazionale.

Il settore della caldareria italiana è costituito dai
costruttori e dalle società che operano nel vasto
settore delle attrezzature in pressione. Le imprese
considerate offrono i propri prodotti a una plura-
lità di imprese che occupano i settori più diversi:
oil&gas, chimica, energia e ambiente, food & be-
verage, petrolchimico, chimico, siderurgico, farma-
ceutico. Le applicazioni sono le più varie: dal casei-
ficio familiare alle centrali nucleari.
Il “Libro bianco della caldareria italiana”, realizza-
to da UCC (Associazione Costruttori Caldareria)
federata ad Anima (Federazione delle Associazioni
Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine)
e presentato nel giugno scorso, fotografa un set-

                                                                                  Attuale distribuzione percentuale delle imprese del settore cal-
                                                                                  dareria per mercato servito

Ripartizione percentuale del valore dell’export nel 2015 delle aziende  tore che, pur nella congiuntura globale negativa e
italiane operanti nel settore della caldareria                          le sanzioni verso Iran e Russia, dimostra un anda-
                                                                        mento economico-finanziario solido. L’occupazione
                                                                        non è in calo grazie al trend positivo della produzio-
                                                                        ne, che nel 2016 registra un +1,5%, raggiungendo
                                                                        i 3 miliardi di euro circa. L’export è a quota 52%,
                                                                        confermandosi la chiave di volta della crescita del
                                                                        settore, che occupa 25mila addetti.
                                                                        Più del 45% del valore esportato è stato destinato
                                                                        ai Paesi dell’Unione Europea, in particolare Germa-
                                                                        nia, Francia e Regno Unito. Molto interessante la
                                                                        quota destinata ai Paesi asiatici (26,2%), in partico-
                                                                        lare Arabia Saudita, Vietnam, Corea del Sud e Cina.

146 Impiantistica Italiana - Luglio-Agosto 2016
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