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Interventi di ripristino
Per la pulizia delle superfici interne del corpo pom-
pa, al fine di non alterare i profili dei canali idraulici,
si è scelto di sostituire la tradizionale sabbiatura,
particolarmente aggressiva per il caso in esame,
con una tecnica alternativa meno severa, ma che
ha consentito di ottenere un grado di pulizia suffi-
ciente a effettuare gli esami con liquidi penetranti, in
conformità alle norme ASME applicabili.
Come materiale abrasivo, è stato utilizzato il tutolo
di mais. Le particelle ad alta pressione sono riusci-
te a rimuovere la patina di ossido che ostacolava
i controlli, con l’ulteriore peculiarità di essere ma-
teriale vegetale. Gli interventi di verifica e ripristino
veri e propri sono state suddivisi in quattro fasi prin-
cipali:
Fig. 3 - Controlli non distruttivi sulle vecchie giranti • controlli iniziali (volti a stabilire il reale stato dei
componenti delle macchine);
• riparazioni;
• controlli post-riparazione;
• prove funzionali.
Ogni macrointervento è stato opportunamente
dettagliato, oltre che nei piani di controllo qualità,
anche attraverso opportuni report e procedure ap-
provate dal cliente finale.
La prima campagna di controlli ha previsto:
• radiografie (esame non distruttivo di livello RT)
per i bocchelli di mandata;
• verifiche visive e dimensionali per corpi, vec-
chie giranti, alberi, cuscinetti e anelli;
• impiego di liquidi penetranti per corpi, alberi e
nuove giranti.
I controlli non distruttivi effettuati sulle vecchie giranti
(figura 3) hanno permesso di constatare che l’usu-
ra delle superfici palari era assolutamente normale
in rapporto al numero di anni di funzionamento, per
cui si è potuto realizzare nuove giranti utilizzando
i disegni originali. Per smontare le vecchie giranti,
Fig. 4 - Controlli non distruttivi sui corpi pompa è stato necessario distruggerle mediante tornitura
in quanto, come previsto dal design, l’accoppia-
mento tra albero e girante prevede una interferen-
za molto elevata (non sono previste linguette). Le
nuove giranti sono pertanto state montate previo
adeguato riscaldamento per garantire la necessaria
dilatazione del mozzo.
L’ottimo design di queste pompe è stato conferma-
to anche dai limitati interventi di riparazione per la
saldatura sul corpo pompa (figura 4). Sugli speroni
della voluta (figura 5), per esempio, è stato neces-
sario ripristinare, per un breve tratto, lo spessore
originale mediante una procedura di saldatura con
materiale di apporto identico a quello del corpo
pompa e con parametri di saldatura che hanno
consentito di effettuare un trattamento termico di
distensione localizzato, onde diminuire la durezza
e ridurre lo stress del materiale indotto nella zona
termica alterata. Il trattamento termico ha previsto il
Fig. 5 - Sperone eroso mantenimento a 600 °C della zona interessata per
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