Page 58 - Impiantistica Industriale - Novembre-Dicembre 2016
P. 58

Interventi di ripristino
                                                                      Per la pulizia delle superfici interne del corpo pom-
                                                                      pa, al fine di non alterare i profili dei canali idraulici,
                                                                      si è scelto di sostituire la tradizionale sabbiatura,
                                                                      particolarmente  aggressiva  per  il  caso  in  esame,
                                                                      con una tecnica alternativa meno severa, ma che
                                                                      ha consentito di ottenere un grado di pulizia suffi-
                                                                      ciente a effettuare gli esami con liquidi penetranti, in
                                                                      conformità alle norme ASME applicabili.
                                                                      Come materiale abrasivo, è stato utilizzato il tutolo
                                                                      di mais. Le particelle ad alta pressione sono riusci-
                                                                      te a rimuovere la patina di ossido che ostacolava
                                                                      i controlli, con l’ulteriore peculiarità di essere ma-
                                                                      teriale vegetale. Gli interventi di verifica e ripristino
                                                                      veri e propri sono state suddivisi in quattro fasi prin-
                                                                      cipali:
       Fig. 3 - Controlli non distruttivi sulle vecchie giranti       •   controlli iniziali (volti a stabilire il reale stato dei
                                                                         componenti delle macchine);
                                                                      •   riparazioni;
                                                                      •   controlli post-riparazione;
                                                                      •   prove funzionali.

                                                                      Ogni macrointervento è stato opportunamente
                                                                      dettagliato, oltre che nei piani di controllo qualità,
                                                                      anche attraverso opportuni report e procedure ap-
                                                                      provate dal cliente finale.
                                                                      La prima campagna di controlli ha previsto:
                                                                      •   radiografie (esame non distruttivo di livello RT)
                                                                         per i bocchelli di mandata;
                                                                      •   verifiche visive e dimensionali per corpi, vec-
                                                                         chie giranti, alberi, cuscinetti e anelli;
                                                                      •   impiego di liquidi penetranti per corpi, alberi e
                                                                         nuove giranti.

                                                                      I controlli non distruttivi effettuati sulle vecchie giranti
                                                                      (figura 3) hanno permesso di constatare che l’usu-
                                                                      ra delle superfici palari era assolutamente normale
                                                                      in rapporto al numero di anni di funzionamento, per
                                                                      cui si è potuto realizzare nuove giranti utilizzando
                                                                      i disegni originali. Per smontare le vecchie giranti,
       Fig. 4 - Controlli non distruttivi sui corpi pompa             è stato necessario distruggerle mediante tornitura
                                                                      in  quanto,  come  previsto  dal  design,  l’accoppia-
                                                                      mento tra albero e girante prevede una interferen-
                                                                      za molto elevata (non sono previste linguette). Le
                                                                      nuove giranti sono pertanto state montate previo
                                                                      adeguato riscaldamento per garantire la necessaria
                                                                      dilatazione del mozzo.
                                                                      L’ottimo design di queste pompe è stato conferma-
                                                                      to anche dai limitati interventi di riparazione per la
                                                                      saldatura sul corpo pompa (figura 4). Sugli speroni
                                                                      della voluta (figura 5), per esempio, è stato neces-
                                                                      sario ripristinare, per un breve tratto, lo spessore
                                                                      originale mediante una procedura di saldatura con
                                                                      materiale  di  apporto  identico  a  quello  del  corpo
                                                                      pompa  e con  parametri  di saldatura  che  hanno
                                                                      consentito di effettuare un trattamento termico di
                                                                      distensione localizzato, onde diminuire la durezza
                                                                      e ridurre lo stress del materiale indotto nella zona
                                                                      termica alterata. Il trattamento termico ha previsto il
       Fig. 5 - Sperone eroso                                         mantenimento a 600 °C della zona interessata per


       56  Impiantistica Italiana - Novembre-Dicembre 2016
   53   54   55   56   57   58   59   60   61   62   63