Page 18 - Impiantistica Industriale - Settembre Ottobre 2014
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la promozione della cultura impiantistica
Lo spirito che ha animato i manager aziendali e i docenti uno strumento d’informazione, di promozione e di stu-
universitari fondatori di Animp nel 1974 è magistralmente dio di questi problemi.
ricordato da Riccardo Bechis, suo primo Presidente, in Abbiamo sentito quindi la necessità di costituire questa
questo breve passaggio di un articolo del 1978 (Impianti, associazione, la quale si dedica all’indagine e allo svi-
n. 9, 1978) luppo di problemi economici, tecnici e sociali connessi
con l’impiantistica industriale, in modo da integrare le
“L’Impiantistica Industriale presenta problematiche di attività delle associazioni più specializzate già esistenti,
carattere imprenditoriale, sociale, politico, e noi rite- e riunire ed attivare in una visione integrata e coordina-
niamo che la nostra associazione possa rappresentare ta, che spesso manca, tutti gli aspetti di competenze
professionali e di capacità di progresso”.
Riccardo Bechis al centro Possiamo ben dire che l’Animp sia stata forgiata positore amichevole di divergenze piccole o grandi
del tavolo dei relatori del dalla creatività del suo primo Presidente, ma rimase che potessero sorgere tra i Consiglieri. La carica
“V Convegno Nazionale sempre una Associazione aperta ai suggerimenti di di Vice Presidente gli fu rinnovata per anni finché il
di Impiantistica”, tenuto a tutto il Consiglio e dei suoi soci. Ricordo la mia pro- Consiglio decise di nominarlo Presidente Onorario.
Torino nel 1978 posta di aprire sezioni specialistiche subito accol- Negli ultimi anni provò un grande dispiacere quan-
ta con entusiasmo da Riccardo. Così nacquero le do le principali società general contractor decise-
prime sezioni specialistiche per aprire l’Animp, che ro di uscire dall’Oice e mai rinunciò a cercare di
era nata come Associazione un po’ elitaria con i trovare uno strumento organizzativo perché le due
suoi capi azienda e i suoi professori, ai tecnici che componenti dell’ingegneria italiana riprendessero
erano la forza delle nostre società di ingegneria. un cammino comune.
Così analogamente nacque il premio all’impiantista
dell’anno. È impossibile enumerare le attività Animp I miei rapporti non Riccardo, dopo il suo rientro in
portate avanti da Riccardo Bechis. Vorrei però an- Italia, non furono limitati alla nostra attività in Animp
cora ricordare il Comitato marketing da lui creato e e Oice. Avemmo anche altre occasioni di lavoro in-
presieduto con il compito di attrarre nuovi soci. Il sieme. Nel 1980 la Libia lanciò il progetto di un im-
Consiglio gli fu sempre grato e volle averlo tra i suoi pianto siderurgico a Misurata. Io ero allora Direttore
membri come Presidente Onorario. Generale di Techint e desideravo partecipare, ma il
progetto era troppo impegnativo per la mia società.
Riccardo mi onorò della sua grande amicizia, nata Andai a trovare Riccardo che allora era Amministra-
ai tempi di Propulsora e continuata per tutti gli anni tore Delegato della Fiat Engineering a Torino. Gli
seguenti. Con grande spirito di amicizia e collabo- proposi di offrire insieme. In quel momento la Fiat
razione lavorammo in Animp, dove fummo sem- aveva tra i suoi azionisti il Governo Libico, ma la Fiat
pre concordi nel lanciare le varie iniziative. Anche Engineering non aveva nessuna esperienza di pro-
in Oice Riccardo avrebbe voluto realizzare con me getti siderurgici e lavorare nella Libia di Gheddafi
qualcosa di simile, ma questo fu possibile solo par- non era scevro da rischi. Eppure Riccardo accettò
zialmente a causa dei miei impegni lavorativi. entusiasta, contento di poter affrontare una nuova
Egli ebbe in Oice un’influenza analoga, se non sfida insieme. Ci dividemmo i compiti e offrimmo,
maggiore, di quella che ebbe nell’Animp, anche se con grande coraggio, varie sezioni dell’impianto,
ricoprì solo la carica di Vice Presidente. Sempre si per circa due miliardi di dollari di allora. Ottenem-
dimostrò infaticabile nel portare avanti iniziative a mo una fetta importante del progetto. I risultati della
favore dell’Associazione e nella sua attività di com- collaborazione furono postivi.
Il suo amore per l’ingegneria si mantenne vivo nel
tempo. Quando altri avrebbero deciso di vivere con
tranquillità gli anni della pensione, Riccardo volle
acquisire un’importante partecipazione in Sudpro-
getti, una validissima società di Siracusa il cui per-
sonale era tutto siciliano e forse lo fece anche per-
ché lui, nato a Palermo, si sentiva un po’ siciliano.
Diede un forte sostegno all’ing. Giuseppe Peluso,
Direttore generale, e mantenne la Presidenza fino
alla sua morte.
Riccardo Bechis è stato un personaggio che nella
sua lunga vita ha costruito molto nel campo degli
affetti, dell’amicizia e del lavoro. Ne conserveremo
sempre un ricordo pieno di nostalgia.
Per onorare il suo ricordo dobbiamo impegnarci a
continuare la sua azione a favore dell’ingegneria
italiana con la stessa determinazione, concordia e
competenza che Lui ha dimostrato.
Impiantistica Italiana - Settembre - Ottobre 2014 17
Lo spirito che ha animato i manager aziendali e i docenti uno strumento d’informazione, di promozione e di stu-
universitari fondatori di Animp nel 1974 è magistralmente dio di questi problemi.
ricordato da Riccardo Bechis, suo primo Presidente, in Abbiamo sentito quindi la necessità di costituire questa
questo breve passaggio di un articolo del 1978 (Impianti, associazione, la quale si dedica all’indagine e allo svi-
n. 9, 1978) luppo di problemi economici, tecnici e sociali connessi
con l’impiantistica industriale, in modo da integrare le
“L’Impiantistica Industriale presenta problematiche di attività delle associazioni più specializzate già esistenti,
carattere imprenditoriale, sociale, politico, e noi rite- e riunire ed attivare in una visione integrata e coordina-
niamo che la nostra associazione possa rappresentare ta, che spesso manca, tutti gli aspetti di competenze
professionali e di capacità di progresso”.
Riccardo Bechis al centro Possiamo ben dire che l’Animp sia stata forgiata positore amichevole di divergenze piccole o grandi
del tavolo dei relatori del dalla creatività del suo primo Presidente, ma rimase che potessero sorgere tra i Consiglieri. La carica
“V Convegno Nazionale sempre una Associazione aperta ai suggerimenti di di Vice Presidente gli fu rinnovata per anni finché il
di Impiantistica”, tenuto a tutto il Consiglio e dei suoi soci. Ricordo la mia pro- Consiglio decise di nominarlo Presidente Onorario.
Torino nel 1978 posta di aprire sezioni specialistiche subito accol- Negli ultimi anni provò un grande dispiacere quan-
ta con entusiasmo da Riccardo. Così nacquero le do le principali società general contractor decise-
prime sezioni specialistiche per aprire l’Animp, che ro di uscire dall’Oice e mai rinunciò a cercare di
era nata come Associazione un po’ elitaria con i trovare uno strumento organizzativo perché le due
suoi capi azienda e i suoi professori, ai tecnici che componenti dell’ingegneria italiana riprendessero
erano la forza delle nostre società di ingegneria. un cammino comune.
Così analogamente nacque il premio all’impiantista
dell’anno. È impossibile enumerare le attività Animp I miei rapporti non Riccardo, dopo il suo rientro in
portate avanti da Riccardo Bechis. Vorrei però an- Italia, non furono limitati alla nostra attività in Animp
cora ricordare il Comitato marketing da lui creato e e Oice. Avemmo anche altre occasioni di lavoro in-
presieduto con il compito di attrarre nuovi soci. Il sieme. Nel 1980 la Libia lanciò il progetto di un im-
Consiglio gli fu sempre grato e volle averlo tra i suoi pianto siderurgico a Misurata. Io ero allora Direttore
membri come Presidente Onorario. Generale di Techint e desideravo partecipare, ma il
progetto era troppo impegnativo per la mia società.
Riccardo mi onorò della sua grande amicizia, nata Andai a trovare Riccardo che allora era Amministra-
ai tempi di Propulsora e continuata per tutti gli anni tore Delegato della Fiat Engineering a Torino. Gli
seguenti. Con grande spirito di amicizia e collabo- proposi di offrire insieme. In quel momento la Fiat
razione lavorammo in Animp, dove fummo sem- aveva tra i suoi azionisti il Governo Libico, ma la Fiat
pre concordi nel lanciare le varie iniziative. Anche Engineering non aveva nessuna esperienza di pro-
in Oice Riccardo avrebbe voluto realizzare con me getti siderurgici e lavorare nella Libia di Gheddafi
qualcosa di simile, ma questo fu possibile solo par- non era scevro da rischi. Eppure Riccardo accettò
zialmente a causa dei miei impegni lavorativi. entusiasta, contento di poter affrontare una nuova
Egli ebbe in Oice un’influenza analoga, se non sfida insieme. Ci dividemmo i compiti e offrimmo,
maggiore, di quella che ebbe nell’Animp, anche se con grande coraggio, varie sezioni dell’impianto,
ricoprì solo la carica di Vice Presidente. Sempre si per circa due miliardi di dollari di allora. Ottenem-
dimostrò infaticabile nel portare avanti iniziative a mo una fetta importante del progetto. I risultati della
favore dell’Associazione e nella sua attività di com- collaborazione furono postivi.
Il suo amore per l’ingegneria si mantenne vivo nel
tempo. Quando altri avrebbero deciso di vivere con
tranquillità gli anni della pensione, Riccardo volle
acquisire un’importante partecipazione in Sudpro-
getti, una validissima società di Siracusa il cui per-
sonale era tutto siciliano e forse lo fece anche per-
ché lui, nato a Palermo, si sentiva un po’ siciliano.
Diede un forte sostegno all’ing. Giuseppe Peluso,
Direttore generale, e mantenne la Presidenza fino
alla sua morte.
Riccardo Bechis è stato un personaggio che nella
sua lunga vita ha costruito molto nel campo degli
affetti, dell’amicizia e del lavoro. Ne conserveremo
sempre un ricordo pieno di nostalgia.
Per onorare il suo ricordo dobbiamo impegnarci a
continuare la sua azione a favore dell’ingegneria
italiana con la stessa determinazione, concordia e
competenza che Lui ha dimostrato.
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