Page 16 - Impiantistica Industriale - Settembre Ottobre 2014
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ricordo di Riccardo Bechis,
grande ingegnere,
impiantista e manager
È stato il primo Presidente di Animp, dal 1974 al 1986,
e poi Presidente Onorario
Luigi Iperti
Presidente di Animp dal 1986 al 1992
Riccardo Bechis per il figlio Robertino, morto a quattro anni in un
(1921 – 2014) tragico incidente in Brasile, per il figlio Marco, sot-
tratto in extremis ai militari argentini che ne avreb-
Riccardo Bechis ci ha lasciato prima bero fatto uno dei tanti desaparecidos, per Marina
dell’estate. Il nostro rimpianto è gran- e Paola, venuta alla luce due anni dopo la morte di
de. Ricordiamo i suoi occhi luminosi e Robertino.
penetranti, il suo sorriso accattivante, Nato il 18 giugno 1921 a Palermo, vissuto da bam-
la sua calda amicizia, il suo desiderio bino a Napoli, Riccardo trascorse i suoi anni gio-
di lavorare insieme, di costruire rap- vanili a Torino. Nel marzo del 1941, richiamato alle
porti non conflittivi, ma attenti al punto di vista degli armi, si adoperò per essere assegnato alla scuola
altri, la sua voglia di fare bene, il suo amore per ufficiali degli alpini di Aosta. Addestramento duris-
l’ingegneria e per l’impiantistica. Riccardo è stato simo. Inviato sul fronte di guerra in Jugoslavia, l’8
un grande ingegnere e un grande manager, Presi- settembre del 1943 venne imprigionato dai tede-
dente dell’Animp per dodici anni e Vice Presidente schi e trasferito in un lager. Dopo molte peripezie
dell’Oice per un tempo anche più lungo. Entrambe riuscì a fuggire e raggiungere, nel marzo del 1945,
le Associazioni lo hanno voluto Presidente Onorario Torino, dove come partigiano partecipò alla presa
fino alla sua morte. della città. Riprese gli studi d’ingegneria e nell’ot-
Il racconto della Sua lunga vita è un romanzo av- tobre del 1946 conseguì la laurea al Politecnico di
vincente dove la passione e l’interesse per il lavo- Torino.
ro sono sempre stati congiunti in modo profondo Dopo alcune esperienze di lavoro presso lo stu-
all’amore per la famiglia, per l’adorata Huguette, dio di un ingegnere libero professionista e presso
l’Aem di Torino, prese la decisione di emigrare in
Argentina per lavorare presso la nascente Techint
di Agostino Rocca. A febbraio del 1950 iniziò a la-
vorare alla Techint a Milano e finalmente a luglio,
all’età di ventinove anni, si trasferì a Buenos Aires.
Riccardo si sentiva un emigrante vero. E infatti inti-
tolerà il racconto della sua vita “Storia di un migran-
te d’altri tempi”.
Profondamente legato al fondatore della Techint,
Agostino Rocca, resterà in America Latina per ven-
tidue anni, dove attraverso una serie di incarichi in
Impiantistica Italiana - Settembre - Ottobre 2014 15
grande ingegnere,
impiantista e manager
È stato il primo Presidente di Animp, dal 1974 al 1986,
e poi Presidente Onorario
Luigi Iperti
Presidente di Animp dal 1986 al 1992
Riccardo Bechis per il figlio Robertino, morto a quattro anni in un
(1921 – 2014) tragico incidente in Brasile, per il figlio Marco, sot-
tratto in extremis ai militari argentini che ne avreb-
Riccardo Bechis ci ha lasciato prima bero fatto uno dei tanti desaparecidos, per Marina
dell’estate. Il nostro rimpianto è gran- e Paola, venuta alla luce due anni dopo la morte di
de. Ricordiamo i suoi occhi luminosi e Robertino.
penetranti, il suo sorriso accattivante, Nato il 18 giugno 1921 a Palermo, vissuto da bam-
la sua calda amicizia, il suo desiderio bino a Napoli, Riccardo trascorse i suoi anni gio-
di lavorare insieme, di costruire rap- vanili a Torino. Nel marzo del 1941, richiamato alle
porti non conflittivi, ma attenti al punto di vista degli armi, si adoperò per essere assegnato alla scuola
altri, la sua voglia di fare bene, il suo amore per ufficiali degli alpini di Aosta. Addestramento duris-
l’ingegneria e per l’impiantistica. Riccardo è stato simo. Inviato sul fronte di guerra in Jugoslavia, l’8
un grande ingegnere e un grande manager, Presi- settembre del 1943 venne imprigionato dai tede-
dente dell’Animp per dodici anni e Vice Presidente schi e trasferito in un lager. Dopo molte peripezie
dell’Oice per un tempo anche più lungo. Entrambe riuscì a fuggire e raggiungere, nel marzo del 1945,
le Associazioni lo hanno voluto Presidente Onorario Torino, dove come partigiano partecipò alla presa
fino alla sua morte. della città. Riprese gli studi d’ingegneria e nell’ot-
Il racconto della Sua lunga vita è un romanzo av- tobre del 1946 conseguì la laurea al Politecnico di
vincente dove la passione e l’interesse per il lavo- Torino.
ro sono sempre stati congiunti in modo profondo Dopo alcune esperienze di lavoro presso lo stu-
all’amore per la famiglia, per l’adorata Huguette, dio di un ingegnere libero professionista e presso
l’Aem di Torino, prese la decisione di emigrare in
Argentina per lavorare presso la nascente Techint
di Agostino Rocca. A febbraio del 1950 iniziò a la-
vorare alla Techint a Milano e finalmente a luglio,
all’età di ventinove anni, si trasferì a Buenos Aires.
Riccardo si sentiva un emigrante vero. E infatti inti-
tolerà il racconto della sua vita “Storia di un migran-
te d’altri tempi”.
Profondamente legato al fondatore della Techint,
Agostino Rocca, resterà in America Latina per ven-
tidue anni, dove attraverso una serie di incarichi in
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