Page 58 - Impiantistica Industriale - Settembre Ottobre 2014
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master per capire
la “shale gas revolution”

Il successo dello sfruttamento dello shale gas è un dato acquisito in USA, mentre in altri Paesi
(dalla Cina a UK, all’Argentina) i giacimenti stimati sono rilevanti e si stanno creando le condizioni
per un’effettiva fruibilità. L’utilizzo del gas da scisto ha un forte impatto sull’economia globale,
determinando nuovi flussi di scambio e nuovi scenari del mercato dell’energia, e offre significative
opportunità di investimento.
Animp, nel novembre 2013, ha aderito alla proposta dell’Università Commerciale “Luigi Bocconi”
di supportare un field project nell’ambito del MaGER (Master in Green Management, Energy and
Corporate Social Responsibility) sul tema dello shale gas con riferimento alle possibili opportunità
e ricadute per le aziende italiane del settore impiantistico.
Cosa è il MaGER e in cosa consiste il field project?
Il MaGER Bocconi è un master avente la durata di 12 mesi (gennaio-dicembre 2014), che preve-
de 18 corsi più attività in collaborazione con società e organizzazioni esterne denominate fields
projects e internships (tirocini). La frequenza è full time ed è completamente in lingua inglese.
Il Mager è al quinto posto nel mondo, secondo posto in Europa nella classifica dei master specia-
listici stilata da Eduniversal Best Masters. I partecipanti (36) sono laureati in materie economiche,
ingegneria e scienze naturali, provenienti da vari Paesi.
Il field project consiste nella preparazione di una ricerca da parte di un gruppo di studenti sul
tema indicato da Animp e concordato con MaGER: “Shale gas revolution: an opportunity for the
Italian Industry?”. La ricerca si è sviluppata nel periodo febbraio-giugno 2014 e i risultati sono sta-
ti resi disponibili ad Animp. Il programma didattico prevedeva che mezza giornata alla settimana
fosse integralmente dedicata a sviluppare la ricerca, cui si aggiungeva tutto il tempo necessario
per il suo completamento.
L’organizzazione del field project è stata affidata a due tutor, uno universitario e uno di Animp,
con il compito di seguire e indirizzare il gruppo di studenti, favorendo i contatti con le aziende
associate Animp interessate all’argomento della ricerca e/o a eventuali internship.
I risultati della ricerca sono stati presentati nel corso del Convegno, “Shale gas revolution: op-
portunità e sfide per l’industria italiana nel mondo”, organizzato dalla Sezione Energia di Animp
in collaborazione con ATI Sezione Lombardia e l’Università Commerciale “Luigi Bocconi”, che si
è svolto il 1° luglio scorso, riscuotendo l’interesse e il consenso del pubblico presente, numeroso
e qualificato.

Gli studenti che hanno svolto la ricerca (Marina Bukhanova, Pietro Emo Capodilista, Karina-
Pawloff) hanno preparato l’articolo, pubblicato in questo numero della rivista, che riassume le
conclusioni cui sono pervenuti. L’intera presentazione è disponibile presso la segreteria Animp.

The terms “shale gas” and fracking are Pierino Gauna
on everybody’s lips in today’s world of
declining conventional gas reserves Components for a new market
and particularly in light of the success
of the US in using this extraction meth- The analysis of the situation in the US was
od. The project consisted of two parts: conducted in a quantitative manner. Detailed
first, on opportunities for the Italian industry in the technical analysis of the hydrofracturing process
US, looking also at downstream sectors; second, revealed that relatively standardized equipment is
on assessing the potential of other countries to required and hence presents few opportunities for
successfully exploit their shale gas resources and Italian manufacturers of components. Therefore the
hence indicate potential areas where the Italian focus was on the downstream sectors using natural
industry may want to focus on in the years to come. gas as an input both for electricity generation and
as a feedstock for the petrochemical sector, both
of which benefit from the historically low natural

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