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Per un “Paese normale”
che crede e investe
nell’industria manifatturiera
e nell’impiantistica
Intervista ad Alberto Ribolla, Presidente di Confndustria Lombardia
Giuseppe Bonacina
ngegnere, Confndustria Lombardia racco- come fonti di ricchezza economica e di opportuni-
glie quasi 19mila aziende, la maggior parte tà occupazionali. Basti pensare che, secondo molti
delle quali medie o piccole e operanti nel analisti, un nuovo posto di lavoro nell’industria mani-
settore manifatturiero. Come ritiene si possa fatturiera ne genera quattro nell’industria dei servizi,
promuovere e valorizzare questo patrimonio ma non viceversa.
Idell’economia italiana, sul quale sovente il Peraltro, su questa strada, che appare fondamentale
Presidente di Confndustria, Giorgio Squinzi, ha per l’Italia, si sta muovendo tutta l’Europa, tanto che
richiamato l’attenzione delle istituzioni? uno degli obiettivi della Commissione Europea per
L’industria manifatturiera è una caratteristica fon- il prossimo futuro è quello di riportare il valore delle
damentale del nostro tessuto produttivo, un punto produzioni manifatturiere al 20% del Pil europeo, in
di forza della nostra economia. Basti pensare che questi ultimi anni sceso al 14%.
a questo riguardo in Europa siamo secondi, dietro
solo alla Germania, e che proprio l’industria manifat- Molte delle aziende italiane fornitrici di beni
turiera è uno maggiori sostenitori del nostro export. e servizi per l’impiantistica industriale (gene-
È un “made in Italy” che vale per qualità e resa come ralmente indicati come “componentisti”) si
altri nostri comparti di eccellenza giustamente famo- basano sulla specializzazione e sull’eccellen-
si, come la moda o l’alimentare, ma assolutamente za. Questo presuppone però un investimento
poco conosciuto e valorizzato. continuo in innovazione che le piccole imprese
spesso non possono permettersi. Quale aiuto
Eppure negli scorsi anni per molti analisti il fu- si potrebbe dare loro in questa direzione?
turo economico dell’Italia, come di altri Paesi In effetti, va fatta una distinzione tra ricerca e innova-
avanzati, si doveva caratterizzare per attività zione. Molte delle nostre aziende produttrici non fan-
nel terziario avanzato: information technology, no ricerca, intesa nel senso più generale ed elitario
telecomunicazioni, fnanza, servizi di consulen- del termine, non avendo né disponibilità né cultura
za ecc. per questa attività, tuttavia producono innovazione.
Valeva questa lettura dell’economia perché nei con- Se confrontiamo i cataloghi dei prodotti di oggi con
fronti dell’industria produttiva prevaleva una visione i cataloghi dei prodotti di soli pochi anni fa, anche
sostanzialmente sfavorevole: è inquinante, è tecno- per le aziende piccole si notano indiscutibili progressi
logicamente povera, ha un basso valore aggiunto, tecnici e prestazionali, che hanno consentito a que-
richiede manodopera poco qualifcata e così via. Vi- ste aziende di tener testa ai migliori produttori di tutto
sione quanto mai errata, visto che siamo la seconda il mondo. Questi progressi sono il frutto di una conti-
forza manifatturiera in Europa e la seconda esporta- nua attività di innovazione, sovente alimentata dall’e-
trice. Ammesso questo, sembrava impossibile com- sperienza, dall’intuito, ma anche dalla passione, di
petere con i costruttori dell’Estremo Oriente, favoriti tutti coloro che operano in azienda. Purtroppo, a dif-
da un costo del lavoro bassissimo, da regole interne ferenza di quanto avviene in altri Paesi, i costruttori
poco rispettose dei diritti dei lavoratori e sovente dal italiani difettano di una “cultura della brevettazione” e
mancato rispetto delle regole di leale concorrenza. ciò espone i loro prodotti ai rischi della copiatura se
Da qui il prevalente interesse per le attività del terzia- non della contraffazione.
rio avanzato, apparentemente più nobili e redditizie. È proprio questa predisposizione all’innovazione del-
Fortunatamente questa visione sta cambiando e, le nostre imprese che va salvaguardata con adegua-
senza trascurare le potenzialità delle tecnologie “im- te iniziative di sostegno economico o semplicemente
materiali”, si torna a guardare ai comparti produttivi di difesa rispetto ai concorrenti stranieri.
16 Impiantistica Italiana - Novembre-Dicembre 2013