Page 18 - Impiantistica Italiana 5/2016
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sono più esposte a concorrenza e compressione dei            si caratterizzano per una minore produttività e per
margini.                                                     un maggior costo del lavoro per unità di prodotto
Anche sul fronte degli investimenti in uscita siamo an-      (CLUP). Questo, a causa delle specificità del tessuto
cora piuttosto indietro, specie per quanto riguarda gli      produttivo: tante piccole imprese a carattere familia-
investimenti diretti all’estero (IDE): 2,1% la quota di im-  re. Tuttavia, il problema non è tanto nella proprietà
prese lombarde coinvolte in IDE nel 2013 contro valori       (la quota di imprese familiari supera il 50% in tutte
attorno al 5% registrati in Bayern, Baden-Württemberg        le regioni analizzate) quanto nella gestione. In Lom-
e Cataluña.                                                  bardia, le imprese che hanno tra i manager unica-
                                                             mente membri della famiglia proprietaria sono circa
La poca propensione a una presenza diretta                   i due terzi del totale, contro una media nelle altre
 all’estero rappresenta un ostacolo nel poter                regioni europee pari a poco meno del 50%. Manca
  cogliere importanti occasioni: sono infatti                dunque una vera cultura manageriale. Di fatto, solo
sempre più frequenti le situazioni di mercati                nel 14,6% delle imprese lombarde le decisioni stra-
“protetti”, che impongono una certa quota di                 tegiche sono decentralizzate, quota che si riduce al
                                                             10% nel caso delle imprese familiari.
        local content nelle produzioni                       Internazionalizzarsi richiede un’evoluzione delle
                                                             competenze d’impresa, tanto maggiore quanto più
La poca propensione a una presenza diretta all’estero        complessa è la modalità scelta e l’inadeguatezza
rappresenta un ostacolo nel poter cogliere importanti        (quantitativa o qualitativa) del personale dedicato
occasioni: sono infatti sempre più frequenti le situazio-    alle attività di internazionalizzazione risulta essere
ni di mercati “protetti”, che impongono una certa quo-       spesso una delle barriere principali all’internazio-
ta di local content nelle produzioni offerte sul mercato.    nalizzazione.
Un requisito che si va affermando in tutti i settori e che
mira non solo a garantire occupazione locale, ma so-               La conoscenza, intesa in un’ottica
prattutto a favorire lo sviluppo imprenditoriale locale e       interdisciplinare, rappresenta un fattore
il trasferimento di tecnologie e competenze.                 strategico indispensabile per la competitività
Questi ultimi due punti sono molto critici e implicano         delle imprese, necessaria per affrontare i
da parte dell’azienda e dell’imprenditore che vogliono        mercati esteri, soprattutto quelli in contesti
localizzarsi all’estero un’attenta analisi del mercato, dei
partner e di tutti i rischi e benefici comportati da que-          complessi, mutevoli ed emergenti
sta decisione, per evitare ricadute negative sulla per-
dita di know-how, reputazione e clienti. Assolombarda        La conoscenza, intesa in un’ottica interdisciplinare,
– attraverso “Club Paese” – sta cercando di fornire,         rappresenta un fattore strategico indispensabile per la
mediante le esperienze di successo già consolidate,          competitività delle imprese, necessaria per affrontare i
gli strumenti per supportare le aziende che vogliono         mercati esteri, soprattutto quelli in contesti complessi,
stabilirsi in Paesi esteri.                                  mutevoli ed emergenti. Conoscenza intesa non solo in
                                                             senso tecnico e settoriale, ma anche come possesso
 Migliorare l’efficienza produttiva e favorire               di informazioni sulla cultura, i rapporti sociali, le esi-
 una partecipazione “qualificata” alle catene                genze e le usanze locali e, in senso geopolitico, come
                                                             analisi degli equilibri della regione a cui appartiene il
   del valore globali è un obiettivo di policy               Paese partner.
 chiave per stimolare più ampi e diversificati               Innovazione è la parola chiave che va declinata non
                                                             solo in termini tecnici per migliorare prodotti e tecni-
      processi di internazionalizzazione                     che produttive ma anche, e in alcuni casi soprattutto,
                                                             in termini di modifiche nella struttura interna e/o alle
Migliorare l’efficienza produttiva e favorire una parteci-   attività di marketing e commercializzazione e relazioni
pazione “qualificata” alle catene del valore globali risul-  con la clientela. Tale tipologia di innovazione, cosiddet-
ta dunque un obiettivo di policy chiave per stimolare        ta “organizzativa”, svolge un ruolo chiave nei processi
più ampi e diversificati processi di internazionalizzazio-   di organizzazione aziendale necessari a fronteggiare le
ne del sistema delle imprese. Per far ciò, è necessa-        nuove sfide competitive. Di fatto, le imprese che pre-
rio procedere attraverso adeguati interventi a livello di    sentano un grado di partecipazione medio-alta alle
strategia aziendale, che portino alla creazione di una       GVC hanno già alle spalle importanti percorsi di inno-
vera cultura manageriale.                                    vazioni organizzative.
                                                             Infine, da non sottovalutare, i vincoli derivanti dalla di-
                                ***                          mensione aziendale, per cui in molti casi aggregarsi di-
Quali sono allora le cause alla base di questo ritardo       venta un imperativo. La piccola dimensione, abbinata
e partecipazione poco “qualificata” alle catene del va-      alla necessità di dotare l’impresa di funzioni in grado
lore globali, e quali le leve strategiche sulle quali agire  di sviluppare un’azione commerciale solida, continua
per migliorare il posizionamento sui mercati esteri in       e capillare, richiede lo sviluppo di strategie “collabo-
generale?                                                    rative”.
Rispetto ai competitor europei, le imprese italiane

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