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MERCATI ESTERI
Tutto questo comporta inevitabili
una trentina di aziende e oil service companies,
che hanno già sottoscritto contratti preliminari e/o riflessioni e preoccupazioni sul
Memorandum of Understanding per l’allocazione “posizionamento competitivo
di grandi aree dell’ordine di centinaia di migliaia di
metri quadrati con il duplice intento di: della filiera impiantistica italiana
1. avvalersi degli incentivi offerti dal governo in Saudi Arabia, con particolare
saudita; riferimento al comparto dei
2. massimizzare i vantaggi competitivi garantiti
alle aziende “localizzate” nel Paese. costruttori di componentistica,
la cui quota di mercato risulta
Le prime a farsi avanti sono state ovviamente le
grandi società multinazionali. Altre grandi aziende già adesso decisamente inferiore
internazionali sono state coinvolte per gli aspetti alle potenzialità. Infatti è evidente
che modelli di localizzazione di
questo genere sono difficilmente
accessibili per la maggioranza
delle realtà manifatturiere
a causa dei limiti finanziari e
organizzativi dovuti alla ridotta
dimensione aziendale
inerenti la realizzazione e la gestione (e in qualche
caso il co-finanziamento) delle infrastrutture del
parco industriale, quali per esempio, Parsons,
China Construction ed ANGIE Cofely per il facility
management.
Inoltre, per attrarre ulteriormente gli operatori,
Aramco ha annunciato l’intenzione di trasferire
all’interno di SPARK gli uffici di alcune funzioni
di particolare interesse commerciale, quali il
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