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40°
ANIMP
1973-2013 25°
IMPIANTISTICA ITALIANA
1988-2013
Nel pianifcare l’articolo ragionavo su come impostare la grande massa
di idee, spunti, contributi e informazioni che la nostra Associazione ha costantemente
prodotto e raccolto negli anni di pubblicazione della Rivista: mercato, fliera, tecnolo-
gie, fnanza, prodotti, qualità, concorrenza, architetture societarie e fnanziarie, capitale
umano, knowledge management, capacità negoziale e di gestione della multiculturalità,
approccio olistico con il project management, confronto con ambienti di cantiere sempre
più estremi e con rischi di qualunque tipo, attenzione all’ambiente e responsabilità sociale
in termini ampi, capacità di reazione, appartenenza e sacrifcio.
Temi che prorompevano dalla raccolta di 25 anni di scritti su “Mercato e Filiera” e che
tentavo di comporre in un affresco chiaro negli intenti, ma più diffcile da circoscrivere
evitando toni trionfalistici non adatti alla congiuntura attuale.
Poi l’affresco si è improvvisamente appalesato nella sua completezza, dipinto dagli articoli
scritti negli anni da tanti colleghi, con argomentazioni e analisi stratifcatesi nella nostra
conoscenza e esperienza.
Un pregevole flo conduttore che solo chiedeva una sintesi, realizzata in due momenti ideali:
• “come eravamo” negli anni dal 1988 al 2007, periodo intercorrente tra la prima pub-
blicazione della Rivista fno all’inizio dell’attuale, perdurante, grave crisi economica
mondiale;
• “come siamo” negli anni dal 2008 a oggi, periodo dalla “esplosione” della crisi e dalla
fondazione di Federprogetti, anche in risposta alla stessa.
Il “dove saremo” è inevitabile obiettivo dei nostri progetti: non abbiamo ancora scritto
articoli, ma sarà tema di discussione dei futuri appuntamenti editoriali e convegnistici.
123
“Come eravamo” (1988 - 2007)
Non sorprende che Mercato e Filiera siano stati fulcro di ricerca e analisi nei decenni
passati come temi fondanti per strategie di successo nell’ottica che nulla è immobile e
immutabile nell’inarrestabile evoluzione dei mercati.
In tema di fliera concetti come cost reduction, standardizzazione, qualità totale, massa
critica e dimensione aziendale trovavano subito menzione nella Rivista nata nel maggio
del 1988 con l’obiettivo di dare voce alle profonde e qualifcate esperienze delle grandi,
medie e piccole aziende italiane di settore (Esposito, maggio 1988).
Contestualmente in tema di mercato i quesiti principali riguardavano il bilanciamento del
portafoglio ordini tra aree nazionale e internazionale, dimensione degli impianti, livelli di
rischio, dimensione aziendale e capacità fnanziaria, relazioni tra contractor consolidati e
emergenti (Arcelli, dicembre 1988).
Rilevavamo il “guicciardinismo” dell’imprenditoria italiana, contrario a ogni razionalizzazio-
ne intesa come “integrazione delle varie capacità” per “massimizzare le sinergie” (Crapa-
rotta, luglio/agosto 1989), mentre defnivamo i parametri di sfda inevitabilmente ravvisati
in “mercati, concorrenzialità, supporti all’esportazione, contrattualistica conservatrice e
sistema Paese (Arcelli, luglio/agosto 1989 – presentazione del libro-ricerca “La competi-
zione impiantistica” pubblicato da Il Sole 24 Ore per Andersen Consulting / Animp).
Ben riferibile alla competizione impiantistica internazionale la morale espressa dal “grande
Eduardo” nel sostenere che gli esami non fniscono mai!
Ci domandavamo infatti della presunta imbattibilità dei contractor giapponesi (Bonadies,
dicembre 1989) – un po’ come oggi guardiamo preoccupati all’ascesa dei coreani - e ri-
percorrevamo le risultanze della ricerca condotta, adottando lo schema di analisi di Porter
fondato sull’esame delle 5 forze endogene e esogene (specifcità interne al settore, new
comers, committenti, fornitori e sostituti).
Attendevamo un aumento della domanda per realizzare le infrastrutture necessarie e la
riduzione del defcit pubblico attraverso privatizzazioni tese a liberare quote di mercato
da destinare al fnanziamento di tali opere (Ricca, gennaio 1990): temi quasi immutati a
distanza di 23 anni!
ANIMP
1973-2013 25°
IMPIANTISTICA ITALIANA
1988-2013
Nel pianifcare l’articolo ragionavo su come impostare la grande massa
di idee, spunti, contributi e informazioni che la nostra Associazione ha costantemente
prodotto e raccolto negli anni di pubblicazione della Rivista: mercato, fliera, tecnolo-
gie, fnanza, prodotti, qualità, concorrenza, architetture societarie e fnanziarie, capitale
umano, knowledge management, capacità negoziale e di gestione della multiculturalità,
approccio olistico con il project management, confronto con ambienti di cantiere sempre
più estremi e con rischi di qualunque tipo, attenzione all’ambiente e responsabilità sociale
in termini ampi, capacità di reazione, appartenenza e sacrifcio.
Temi che prorompevano dalla raccolta di 25 anni di scritti su “Mercato e Filiera” e che
tentavo di comporre in un affresco chiaro negli intenti, ma più diffcile da circoscrivere
evitando toni trionfalistici non adatti alla congiuntura attuale.
Poi l’affresco si è improvvisamente appalesato nella sua completezza, dipinto dagli articoli
scritti negli anni da tanti colleghi, con argomentazioni e analisi stratifcatesi nella nostra
conoscenza e esperienza.
Un pregevole flo conduttore che solo chiedeva una sintesi, realizzata in due momenti ideali:
• “come eravamo” negli anni dal 1988 al 2007, periodo intercorrente tra la prima pub-
blicazione della Rivista fno all’inizio dell’attuale, perdurante, grave crisi economica
mondiale;
• “come siamo” negli anni dal 2008 a oggi, periodo dalla “esplosione” della crisi e dalla
fondazione di Federprogetti, anche in risposta alla stessa.
Il “dove saremo” è inevitabile obiettivo dei nostri progetti: non abbiamo ancora scritto
articoli, ma sarà tema di discussione dei futuri appuntamenti editoriali e convegnistici.
123
“Come eravamo” (1988 - 2007)
Non sorprende che Mercato e Filiera siano stati fulcro di ricerca e analisi nei decenni
passati come temi fondanti per strategie di successo nell’ottica che nulla è immobile e
immutabile nell’inarrestabile evoluzione dei mercati.
In tema di fliera concetti come cost reduction, standardizzazione, qualità totale, massa
critica e dimensione aziendale trovavano subito menzione nella Rivista nata nel maggio
del 1988 con l’obiettivo di dare voce alle profonde e qualifcate esperienze delle grandi,
medie e piccole aziende italiane di settore (Esposito, maggio 1988).
Contestualmente in tema di mercato i quesiti principali riguardavano il bilanciamento del
portafoglio ordini tra aree nazionale e internazionale, dimensione degli impianti, livelli di
rischio, dimensione aziendale e capacità fnanziaria, relazioni tra contractor consolidati e
emergenti (Arcelli, dicembre 1988).
Rilevavamo il “guicciardinismo” dell’imprenditoria italiana, contrario a ogni razionalizzazio-
ne intesa come “integrazione delle varie capacità” per “massimizzare le sinergie” (Crapa-
rotta, luglio/agosto 1989), mentre defnivamo i parametri di sfda inevitabilmente ravvisati
in “mercati, concorrenzialità, supporti all’esportazione, contrattualistica conservatrice e
sistema Paese (Arcelli, luglio/agosto 1989 – presentazione del libro-ricerca “La competi-
zione impiantistica” pubblicato da Il Sole 24 Ore per Andersen Consulting / Animp).
Ben riferibile alla competizione impiantistica internazionale la morale espressa dal “grande
Eduardo” nel sostenere che gli esami non fniscono mai!
Ci domandavamo infatti della presunta imbattibilità dei contractor giapponesi (Bonadies,
dicembre 1989) – un po’ come oggi guardiamo preoccupati all’ascesa dei coreani - e ri-
percorrevamo le risultanze della ricerca condotta, adottando lo schema di analisi di Porter
fondato sull’esame delle 5 forze endogene e esogene (specifcità interne al settore, new
comers, committenti, fornitori e sostituti).
Attendevamo un aumento della domanda per realizzare le infrastrutture necessarie e la
riduzione del defcit pubblico attraverso privatizzazioni tese a liberare quote di mercato
da destinare al fnanziamento di tali opere (Ricca, gennaio 1990): temi quasi immutati a
distanza di 23 anni!