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Il Rapporto di quest’anno mantiene sostanzialmente l’assetto del Rapporto degli scorsi anni
La prima parte, riguardante l’andamento dell’economia internazionale e le prospettive a bre-
ve, è stata ridotta in ragione di una convergenza generalizzata delle analisi e delle proiezioni
sulla possibile evoluzione delle variabili macroeconomiche, indicatrici dello stato di salute
dell’economia globale.
La seconda parte, riguardante l’andamento del mercato degli associati ANIMP, e la terza,
riguardante le previsioni per il 2016-2017, sono rimaste inalterate nella struttura e nelle mo-
dalità di analisi anche per consentire una lettura in continuità di riferimento con le precedenti
relazioni.
In Allegato sono riportate le domande poste alle aziende su alcuni aspetti della gestione
delle risorse umane.
Nel complesso, le previsioni di mercato per il breve termine sono improntate alla cautela,
dovuta agli sviluppi molto incerti delle economie, dei piani di sviluppo nei settori industriali
e infrastrutturali di base, e alla ridefinizione delle priorità di investimento. Se, da una par-
te, la convinzione diffusa è che il trend dei comparti industriali ANIMP sia di crescita nel
medio-lungo termine, nel breve sono numerose le criticità legate all’indeterminatezza dello
scenario.

1. Il contesto economico                                   sciute in volume e valore in Asia e America del
internazionale e il mercato                                Nord, ma sono diminuite in Africa e America
impiantistico                                              centrale e meridionale;
                                                     •	 i BRICS hanno rallentato la crescita: la Cina
                                                           si è attestata a +6,9%, l’India a +7,3%, il Sud

1.1 La congiuntura economica                         Africa a +1,3%, la Russia a -3,7% e il Brasile
mondiale                                             a -3,8%;

                                                     •	 l’area euro ha registrato una ripresa modesta:
                                                           +1,6%;

La rapidità con cui mutano le prospettive macroe- •	 in Italia il PIL è aumentato dello 0,8% dopo tre

conomiche rende meno significativa la ricerca del-   anni di segno negativo. Il livello di disoccupa-

le previsioni più aggiornate. Per questa ragione la  zione si è ridotto anche se resta ancora molto

consueta finestra sull’andamento delle economie e    elevato e gli investimenti sono ripresi.

sulle prospettive a breve è stata ridisegnata con-

centrando il quadro descrittivo sugli elementi gene- Pur nella crescita inferiore alle attese, il 2015 è risul-

rali accaduti nell’anno passato.                     tato migliore rispetto agli anni precedenti ma resta

Per quanto riguarda le previsioni sul 2016 e il 2017 una grande indeterminatezza sul 2016 e sul 2017.

sono state evidenziate le linee tendenziali che L’incertezza resta così alta che le prospettive per

emergono dalle analisi elaborate dalle più impor- il corrente anno appaiono nebulose al punto da

tanti istituzioni internazionali.                    far concludere lo scorso marzo il Presidente della

                                                     BCE, Mario Draghi, che:

Il 2015 può essere così sintetizzato:

•	 la crescita economica internazionale è stata      Il 2016 non sarà meno foriero di sfide per la BCE. Le

al di sotto delle aspettative di ripresa previste;   prospettive per l’economia mondiale sono circonda-

tutti i consuntivi delle principali variabili ma-    te da incertezza. Dobbiamo fronteggiare persistenti

croeconomiche sono stati rivisti al ribasso. Il      forze disinflazionistiche. Si pongono interrogativi ri-

commercio mondiale è aumentato rispetto al           guardo alla direzione in cui andrà l’Europa e alla sua

2014 del 2,8% e il PIL del 3,1%. Le importa-         capacità di tenuta a fronte di nuovi shock.

zioni in volumi dell’insieme dei Paesi a econo-

mia sviluppata sono cresciute di circa il 4,3% Anche il Direttore del FMI, Maurice Obstfeld, vede

rispetto al 2014, mentre quello dei maggiori difficoltà per l’economia globale:

Paesi emergenti e in via di sviluppo del triplo

(+12,8%). Tutti questi valori sono al di sotto di    Le prospettive del mondo sono offuscate da una

quanto ipotizzato e di quanto necessario per         persistente crescita debole, uno sviluppo del lavoro

stabilizzare la ripresa. A livello di aree si è os-  limitato, un debito ancora elevato e rischi economici

servato che le esportazioni di merci sono cre-       e finanziari ancora più elevati.

                                                     Impiantistica Italiana - Luglio-Agosto 2016 41
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