Page 38 - Impiantistica industriale
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CONVEGNI/ 1




                                                                    il 20% globale del consumo di energia. Ma per fare tutto
                                                                    questo ci vorranno forti strategie industriali, e inizialmente
                                                                    notevoli facilitazioni governative.
                                                                    Contemporaneamente, se la “Carbon Tax” diventasse più
                                                                    estesa, globalmente, il mercato per le unità CCS (Carbon
                                                                    Capture and Sequestration) dovrebbe decollare e uscire
                                                                    dall’ambito del mero sviluppo tecnologico, dove si trova ora.
                                                                    In conclusione, vediamo i seguenti punti principali:
                                                                    •  C’è molta incertezza nel mondo su quando e come av-
                                                                       verrà la transizione energetica, che comunque vedrà un
                                                                       percorso molto graduale. Considerare le varie alternati-
                                                                       ve possibili e provare varie strade in parallelo spesso si
                 Fig. 13 - Se i costi di produzione dell’idrogeno dovessero scendere, vedremmo   rivela una strategia vincente.
                 dopo il 2030  una notevole crescita del mercato (Fonte: WoodMac, maggio 2021)  •  I combustibili tradizionali, soprattutto il gas naturale,
                                                                       avranno ancora lunga vita.
                         Sappiamo tutti che il costo della produzione sia dell’idroge-  •  Le “supply chain” saranno influenzate enormemente da
                         no “verde” che di quello “blu” oggi non lo rende competitivo   questi trend: ci troviamo davanti a cambi di direzione
                         con la produzione di energia da fonti tradizionali. Nutriamo   immensi.
                         però una ragionevole speranza che con gli investimenti   •  Gli investimenti dovrebbero aumentare, in tutti i setto-
                         massicci pianificati, statali e privati, sia nello sviluppo del-  ri. Ma potremmo anche trovarci con degli shortages di
                         le tecnologie che nella realizzazione di grandi progetti e di   energia, a causa di investimenti insufficienti e di disac-
                         nuove “supply chain”, da qui al 2030 i costi dovrebbero   cordi tra le varie politiche governative a livello globale.
                         scendere e diventare competitivi (Figura 12), un po’ come   •  La “Economia dell’idrogeno” potrebbe svilupparsi, se i
                         successe con il fotovoltaico negli ultimi 20 anni.   grandi investimenti previsti abbatteranno i costi per ren-
                         In tal caso, verso il 2030 potremmo assistere al decollo   derla competitiva e se ci saranno politiche e incentivi
                         delle applicazioni dell’idrogeno (Figura 13), inizialmente nei   appropriati.
                         settori altrimenti “hard-to-abate”, nella produzione dell’am-  •  Inevitabilmente, aumentano i rischi per tutti i player.
                         moniaca e del metanolo (a loro volta possibili vettori ener-
                         getici), nell’uso come combustibile per veicoli commerciali,   Nota:
                         ecc. Alcuni sostengono che verso il 2050 il vettore energe-  (*)  I dati e le figure di questo articolo sono stati parzialmente
                         tico idrogeno potrebbe essere responsabile addirittura per   aggiornati rispetto alla versione presentata al Convegno



                         Daslav Brkic                      zioni istituzionali, lo sviluppo tecnologico e il licensing.

                         Consulente di direzione aziendale per il marketing   Dopo la laurea in Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Milano nel 1975,
                         e il business development strategico, dopo una   ha conseguito nel 1979 un Dottorato di Ricerca in Ingegneria Chimica da un
                         carriera pluridecennale nell’industria dell’impian-  programma congiunto tra il Politecnico di Erlangen–Norimberga, Germania e il
                         tistica nei settori Oil&Gas, environment, power e   Politecnico di Milano. In seguito, ha frequentato il programma M.B.A. presso la
                         telecomunicazioni.                University of Chicago e corsi executive di strategia industriale presso la Stanford
                         “Visiting Professor” presso le “Graduate School   University e le Corporate University di ABB ed Eni.
                         of Business e School of Management” del Po-  Oggi è Direttore Editoriale delle riviste “Impiantistica italiana” e “Industrial Plants”,
       litecnico di Milano e la “International Business School” della Gubkin State   e consulente per il Centro studi ANIMP; membro associato del CEEPR - Center
       University of Oil&Gas a Mosca. La sua esperienza include molteplici incarichi   for Energy and Environmental Policy Research del MIT e del Paris Energy Club.
       nel business development, vendita, ricerca e sviluppo tecnologico, licensing,   E’ stato Vice Presidente di ANIMP, Consigliere e board member di Assomine-
       sviluppo e pianificazione strategica, negli U.S.A., in Gran Bretagna, Olanda e   raria, World Energy Council, Society of Petroleum Engineers  e di altre associa-
       Italia, inizialmente con UOP, ABB e Sirti. Dal 2002 al 2016 in Saipem (inizial-  zioni industriali internazionali e italiane; è stato anche membro dei Comitati per
       mente Snamprogetti), dove come Senior Vice President ha diretto il business   l’internalizzazione di Confindustria e di Assolombarda.
       development, la pianificazione strategica, la comunicazione esterna e le rela-  Ha scritto oltre 150 articoli e memorie presentate a convegni internazionali.


      Plant engineering and perspectives of investment


      in the era of the “energy transition”


      After a two years pause due to the pandemic, the ANIMP section of components manufacturers and service companies has held a first live symposium, with the
      key objective of trying to predict the future of the investments in our energy and industrial plant industries. There is a lot of uncertainty in the world today about
      when and how the energy transition will take place, which most likely will see a very gradual path. Most players in the energy industry are evaluating today the
      various possible alternatives and trying several paths in parallel, in order to be prepared for any possible future outcome. Naturally, most forecasts expect that with
      time the use of renewable forms of energy will grow rapidly and become predominant. However, the traditional fuels, especially natural gas, still have a long life
      ahead.
      The supply chains will be immensely affected by these big changes of direction.
      The capital investments are expected to increase, across all sectors, in traditional as well as in new energy forms - but they might not be sufficient, so we might
      find ourselves with energy shortages. The ‘Hydrogen Economy’ could develop, as the large planned investments and technology developments will probably
      reduce the manufacturing and distribution costs needed to make hydrogen competitive – but appropriate and courageous Governmental policies and incentives
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           Impiantistica Italiana - Gennaio-Febbraio 2022
      will be needed. Inevitably, the risks for all players will increase.
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