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sorgente d’emissione e propagare così l’innesco
all’esterno degli stessi.
Sono stati previsti 22 sensori aggiuntivi a tutela
dei 18 termocombustori necessari alla termodi-
struzione dei prodotti gassosi che, al raggiungi-
mento del 15% LEL (Lower Explosive Limit) di
gas naturale, avrebbero fornito un segnale di
preallarme e che, al raggiungimento del 30%
LEL, avrebbero attivano sia la segnalazione di
allarme che l’azione automatica di switch, costi-
tuita dalla deviazione a torcia delle PCV (Pres-
sure Control Valve) che insistono sul gruppo di
combustori controllati.
La realizzazione del sistema così studiato risul-
tava in accordo, per quanto applicabile al caso
specifico, con le indicazioni contenute al capitolo
7 della norma CEI 31-35 del 2012.
Sulla base anche degli esiti degli studi e dei do-
cumenti grafici di cui sopra, l’analisi tecnica si è
potuta spostare su un ambito più legato alla pre-
venzione incendi (Fase III), con finalità di adem-
pimento alla normativa nazionale di riferimento.
Scopo principale di questa terza fase del lavoro è
stato quello di produrre la documentazione tecni-
Fig. 1 - Estratto delle curve di isorischio pool fire / jet fire ca prevista dall’articolo 3 del DPR 151/2011 se-
condo le disposizioni di cui al D. Lgs. 624/1996
e al DM 07/08/2012 per l’ottenimento da parte
dell’UNMIG territorialmente competente, le au-
torizzazioni di legge per l’esercizio delle attività
soggette al controllo da parte dei Vigili del Fuo-
co, secondo l’iter tecnico indicato dal D. Lgs.
624/1996.
La relazione tecnico-illustrativa di prevenzione
incendi si è sviluppata quindi con lo scopo prin-
cipale di trattare i seguenti aspetti.
1. Individuazione e trattazione delle principali
problematiche dell’area dal punto di vista antin-
cendio:
• individuazione delle sostanze pericolose
di maggiore criticità (idrocarburi gassosi e
condensati);
• definizione dei loro quantitativi massimi pre-
visti in area d’intervento;
• definizione delle relative modalità di stoc-
caggio, trattamento, movimentazione, tra-
sporto e smaltimento;
• individuazione delle potenziali sorgenti d’in-
nesco;
• definizione delle relative azioni di mitigazione
del rischio implementate al fine di renderle
Fig. 2 - Estratto delle curve di isorischio flash fire inefficaci.
2. Individuazione delle attività soggette al con-
in termini di rivelazione di miscela esplosiva ti- trollo dei Vigili del Fuoco desunte dall’allegato
piche delle operazioni di well testing, una serie I del DPR 151/2011, distinguendo tra attività
di sensori aggiuntivi per la rivelazione idrocar- principale (7.1.C) e secondarie (6.2.B, 10.2C,
buri nell’area dei termocombustori. Tale misu- 74.3.C, 12.1.A).
ra integrativa garantiva infatti che i combustori
non potessero aspirare, come aria comburente, 3. Illustrazione dei principali sistemi di sicurezza
un’atmosfera esplosiva legata a una potenziale da implementare in area per garantire una otti-
70 Impiantistica Italiana - Gennaio- Febbraio 2018