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che l’incertezza tecnica del tipo di mineralizzazione la parte di prevenzione incendi, da parte del Co-
presente, sono state previste una serie di attrez- mando provinciale dei Vigili del Fuoco e dell’Ufficio
zature finalizzate all’esecuzione della fase di well Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Geori-
testing. In particolare, erano previste le seguenti sorse (UNMIG) territorialmente competenti ai sensi
attrezzature di maggior criticità tecnica in termini di della vigente norma di legge, con particolare riferi-
prevenzione incendi: mento all’iter tecnico indicato dal D. Lgs. 624/1996
• condotte per il trasporto di gas e condensati; e dal DPR 151/2011.
• separatore trifasico per il trattamento prelimi-
nare dei prodotti estratti; IV Fase
• steam exchanger; Progettazione e dimensionamento degli impianti
• KO drum di alta e bassa pressione; di protezione attiva antincendio posti a protezione
• serbatoi di stoccaggio per il contenimento e la delle aree di intervento secondo quanto definito
stabilizzazione dei condensati; nella relazione tecnica della Fase III.
• loading bay per il carico dei condensati su
automezzi per l’allontanamento dei prodotti Nell’ordine si è quindi proceduto con lo sviluppo
estratti verso siti abilitati al trattamento e smal- della Fase I attraverso una metodologia utile alla
timento; valutazione quantitativa dei rischi i cui punti cardine
• sistemi di convogliamento a termodistruzione possono essere riassunti così:
di tutti gli effluenti gassosi prodotti; • identificazione delle sorgenti di rilascio;
• area di termodistruzione per i prodotti gassosi; • determinazione delle frequenze di rilascio, con
• sistemi di sicurezza contro le possibili sovrap- l’ausilio di banche dati specializzate;
pressioni del sistema (safety flare). • determinazione delle frequenze di accadimen-
to dei diversi scenari incidentali associati a
Tali facilities si andavano ad aggiungere a quelle di ogni pericolo identificato, con elaborazione di
perforazione già installate. alberi degli eventi;
Individuato lo schema dell’impianto finalizzato allo • valutazione delle conseguenze dei diversi sce-
svolgimento delle prove di produzione, l’analisi nari incidentali mediante l’utilizzo di un softwa-
tecnica condotta sull’impianto e finalizzata alle ve- re di simulazione delle conseguenze;
rifiche di sicurezza per ottenere le autorizzazioni, • rappresentazione delle curve di danno conse-
è stata sviluppata su quattro momenti sequenziali guenti ai diversi scenari incidentali.
l’uno all’altro e gestita da un team dedicato con
competenze multidisciplinari: Per ogni ipotesi incidentale individuata è stata quin-
di associata una “classe di probabilità”, secondo
I Fase quanto desunto da letteratura specializzata (“Ge-
Analisi degli scenari incidentali dove venivano ri- neral Guidance on Emergency Planning within the
assunti i risultati emersi dalla valutazione quantita- CIMAH Regulation for Chlorine Installation CIA”).
tiva dei rischi (QRA, Q… Risk Analysis) condotta I risultati ottenuti hanno dimostrato, in sintesi, che
nell’ambito delle attività di clean up e prova di pro- gli scenari incidentali individuati non superavano
duzione. per gravità e estensione areale quello di ricaduta
degli idrocarburi dovuta a un eventuale blow out, la
II Fase cui simulazione era già stata trattata nel Program-
Relazione tecnica di classificazione delle aree pe- ma di Perforazione e approvata nell’ambito del pro-
ricolose ai sensi della direttiva Atex, volta all’indi- gramma lavori autorizzato.
viduazione delle zone di pericolo in termini di po-
tenziale formazione di atmosfere esplosive e alla Parallelamente all’analisi di cui sopra, l’area di in-
facilitazione della corretta scelta e installazione del- tervento è stata studiata anche relativamente alla
le apparecchiature da impiegarsi con sicurezza in classificazione delle aree pericolose in termini di
tali ambienti. potenziale presenza di atmosfere esplosive (Fase
II). Gli esiti di tale analisi hanno permesso di identifi-
III Fase care tipologia ed estensione spaziale delle aree pe-
Relazione tecnica di prevenzione incendi dove, in ricolose producendo, oltre a una relazione tecnico-
rapporto allo schema tecnico del cantiere finaliz- illustrativa, planimetrie delle aree con illustrazione
zato alle prove di produzione e delle attrezzature grafica delle zone di pericolo.
implementate e agli esiti delle analisi di cui alle Fasi Questi documenti sono risultati quindi utili alla cor-
I e II, venivano analizzati e illustrati i sistemi di sicu- retta scelta e installazione delle apparecchiature da
rezza implementati in area e le modalità tecniche e impiegarsi con sicurezza in tali ambienti. In partico-
operative con cui si prevedeva di condurre il lavoro lare, al fine di fornire le massime garanzie in termini
al fine di poter garantire una corretta gestione dei di sicurezza contro il rischio di esplosione acciden-
possibili scenari d’emergenza legati alla prevenzio- tale, sono state identificate tutte le potenziali sor-
ne incendi. Scopo della fase del lavoro era, in que- genti d’emissione e sono state implementate, oltre
sto caso, quello di ottenere un parere tecnico, per alle normali misure di monitoraggio ambientale
Impiantistica Italiana - Gennaio- Febbraio 2018 69