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INGEGNERIA
troppo pieno dovrà sempre essere più basso
della quota che raggiunge il tetto galleggiante
nella parte periferica più esterna.
La differenza sostanziale tra le due soluzioni, (ri-
spettivamente figure 3 e 4 e figure 5 e 6) con-
siste nel fatto che nelle prime la diga è saldata al
tetto mentre nelle seconde vi è un collegamento
filettato.
Essendo i troppo pieno comunicanti con l’atmo-
sfera, questi sono fonti di emissione continua dei
Figura 5 vapori che si producono all’interno del serbatoio
e talvolta attraverso essi vengono emessi degli
schizzi di liquido (anche questi fonte di emissioni)
contenuto nel serbatoio sporcando la superficie
del tetto; il fenomeno degli spruzzi sopra indicato
è ricorrente nel caso di contenuto non stabilizza-
to e/o a seguito delle operazioni di riempimento
del serbatoio.
Contenimento delle emissioni
dai dreni di emergenza
Per abbattere le emissioni in atmosfera è stato stu-
diato un dispositivo che offre la stessa efficacia di
funzionamento del “troppo pieno” come richiesto
dalle API 650 ma che abbatte l’emissione dei vapo-
Figura 6 - sezione della Fig.5 ri e impedisce lo spargimento del fluido attraverso il
foro di “troppo pieno”.
nel serbatoio attraverso il foro di comunicazione (fi-
gure 3 e 5). Il sistema di troppo pieno più diffuso
è un tronchetto di tubo che sporge oltre il foro di
passaggio del tetto (figure 5 e 6). A completare Descrizione del dispositivo
il troppo pieno c’è una copertura (cappello) e una Il dispositivo è costituito da una sfera metallica
rete anti-nido (figure 3 e 5). Il livello del bordo del cava, in grado di galleggiare nell’acqua e di peso
noto, che poggia su un seggio di materiale anti-
scintilla. Il seggio è realizzato su una base metal-
lica (flangia) che viene fissata sul tetto. L’asse del
seggio coinciderà con l’asse del foro di “troppo
pieno”. Dalla flangia si dipartono un minimo di tre
elementi verticali, angolarmente equi-spaziati,
che hanno il compito di fare da gabbia alla sfe-
ra, consentendo solo piccoli movimenti laterali e
una significativa corsa per le fluttuazioni vertica-
li. Il fissaggio al tetto potrà essere operato con
stucchi molecolari o con raccordo filettato. La
figura 7 mostra tutto quanto sopra descritto; le
Per risolvere queste
problematiche è stato studiato
“un dispositivo che offre le
stesse funzionalità del
dreno di emergenza classico,
pari efficacia e, a garanzia
dell’affidabilità, non presenta
alcun meccanismo
Figura 7
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