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oltre che alcune norme di struttura (o organiz-
zative);
l’Organo competente a modificare le norme
del Codice Etico e del Regolamento Interno,
solitamente, è il Consiglio di Amministrazione.
4. I Regolamenti di Processo (a prescindere dal-
la nomenclatura utilizzata) rappresentano la
struttura normativa endosocietaria di secon-
do livello; raccolgono norme di funzionamen-
to inerenti ai vari processi e/o sotto-processi
operativi; al contempo, spesso rappresentano
norme di condotta;
l’Organo competente a modificare le norme
dei Regolamenti di Processo è il Consiglio di
Amministrazione; tuttavia lo Statuto o la nor-
mativa di primo livello (nell’esempio qui propo-
sto il Regolamento Interno) potrebbero affidare
competenze normative settoriali ad altri Organi
sotto-ordinati al Consiglio di Amministrazione
(per esempio, a Comitati).
5. Gli Ordini di Servizio sono atti contenenti co-
mandi ad agire in un determinato modo, ema-
nati da soggetti gerarchicamente superiori nei
confronti di sottoposti; se la norma contenuta
in un regolamento rappresenta uno strumento
ordinario di programmazione dell’attività lavo-
rativa, l’Ordine di Servizio e le disposizioni ivi
contenute ritraggono espressioni precettive di
tipo straordinario o particolare;
raccolgono norme di funzionamento inerenti a
sotto-processi operativi; al contempo, solita-
mente rappresentano norme di condotta;
l’Organo competente a emanare un Ordine di
Servizio è il Direttore Generale, nella funzione
di capo del personale, o un Direttore di Dipar-
timento o di Divisione, entro il perimetro delle
funzioni ad esso delegate.
Infine, le norme (sia di condotta sia di struttura) de-
vono effettivamente essere osservate .
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Ciò comporta che il corpo normativo definito dall’a- efficienza ed efficacia dell’impianto organizzativo e
zienda debba essere accessibile, conoscibile e normativo.
comprensibile. Non appare trascurabile neppure la considerazio-
Appare cruciale avere anche un efficace impianto ne che (a prescindere dalle dimensioni aziendali)
sanzionatorio che trova fondamento nella norma- gli amministratori difficilmente sono in possesso di
tiva primaria di tipo statuale e nella disciplina del competenze specialistiche così spinte da potere
contratto collettivo di lavoro, e con riferimento al valutare adeguatamente la bontà delle norme di
quale il Regolamento Disciplinare rappresenta uno processo inerenti alle diverse funzioni aziendali; né
snodo normativo endosocietario imprescindibile. è ragionevole pretendere che gli amministratori ac-
quisiscano tale livello di conoscenza.
I criteri di distribuzione Ancora più improbabile è immaginare che det-
te competenze possano essere pretese in capo
del potere normativo all’Assemblea dei Soci.
Purtuttavia, si ritiene che la distribuzione del potere
E’ legittimo chiedersi se sia possibile distribuire (ed, normativo fra differenti Organi debba avvenire sulla
eventualmente, su quali basi) il potere normativo base di solidi presupposti strategici e metodologici.
fra diversi Organi. Ciò essenzialmente allo scopo In primo luogo, appare indispensabile definire quali
di decongestionare l’Assemblea e il Consiglio di siano i corpi normativi di più alto livello che, essen-
Amministrazione dall’attività di analisi e di delibera zialmente, contengono regole di struttura o orga-
sull’impianto normativo endosocietario. nizzative.
In termini astratti è certamente possibile prevedere Questi testi (che nell’esempio di cui al paragrafo
un decentramento dei poteri normativi. precedente sono rappresentati da Statuto, Codi-
Peraltro, nei gruppi organizzati di grandi dimensio- ce Etico e Regolamento Interno) dovrebbero es-
ni, questa impostazione favorisce una maggiore sere riservati alla competenza normativa esclusiva
Impiantistica Italiana - Maggio-Giugno 2023 35