Page 38 - Impiantistica Industriale - Settembre Ottobre 2014
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centrale di Fukushima, in poi ratificato di chiudere queste otto centrali defini- dopo Fukushima. La decisione finale di rientro
Giappone, oggetto dell’inci- tivamente e stabilito un programma di uscita entro in servizio di una centrale spetta però alla co-
dente del 10 marzo 2011 il 2022 di tutte le nove rimanenti. Occorre notare munità locale.
che la Germania nel 2010 aveva prodotto il 27,6% In definitiva, subito dopo Fukushima i 472 reattori
dell’elettricità da nucleare. nel mondo dichiarati non permanentemente fuori
La tabella 2 riporta il programma di chiusura delle servizio sono scesi di 12 unità (8 tedeschi e 4 giap-
centrali nucleari in Germania a seguito dell’inciden- ponesi) a 460 reattori.
te di Fukushima l’11 marzo 2011 La Iaea (International Atomic Energy Agency) si è
Per quanto riguarda il Giappone, l’energia nu- celermente mobilizzata dopo l’incidente e ha ela-
cleare rappresentava il 30% della produzione borato e presentato un piano per implementare,
totale di elettricità prima di Fukushima (54 re- sulla base delle lezioni apprese da Fukushima, i
attori per 47 GW); i piani erano di arrivare al nuovi safety standards da applicare universalmen-
41% entro il 2017 e al 50% entro il 2030. Dopo te alle centrali:
l’incidente e la pratica distruzione delle quattro • la revisione sistematica e regolare della situa-
unità della centrale di Fukushima Daiichi (che
sono state messe in decommissioning) alla fine zione di sicurezza delle centrali;
di ottobre 2011 solo 10 dei 50 reattori rimanenti • il rafforzamento della preparazione locale nei
erano in funzione (40 reattori chiusi per controlli
periodici o nuove ispezioni impreviste). A metà singoli stati ad affrontare emergenze, al limite
febbraio 2012 solo due reattori erano in servizio anche creando una forza di intervento multi-
e oggi (luglio 2014) nessun reattore è in fun- nazionale;
zione, anche se alcuni reattori hanno ricevuto il • il rafforzamento del ruolo – e l’indipendenza
permesso di ripartire dal nuovo ente regolatorio – delle autorità nucleari locali e la dissemina-
nucleare indipendente appositamente creato zione delle informazioni in modo trasparente.
La Iaea si è velocemente mobilizzata
dopo l’incidente e ha elaborato un piano
per i nuovi safety standards da applicare
universalmente.
Occorre tuttavia notare che la Iaea non ha potere
sulle sovranità dei singoli Stati e non può imporre
di chiudere o evitare la costruzione di centrali rite-
nute pericolose per tecnologie, localizzazione e/o
procedure operative.
3. Macroeffetti di Fukushima
Nelle regioni e paesi che hanno a lungo tenuto
pareri ambivalenti o negativi in materia di energia
nucleare e sulla sua sicurezza, l’incidente di Fu-
kushima è servito e servirà come ulteriore esem-
Tab. 3 - La situazione (1) La maggior parte dei reattori in funzione avrà un’estensione della vita di circa 20 anni
mondiale del nucleare
al 1° giugno 2014, 3 (2) I paesi con i reattori in costruzione sono: Cina (28), Russia (10), India (6), Sud Corea (5), Stati Uniti (5), Giappone (2),
anni e 3 mesi dopo l’in- Slovacchia (2), Pakistan (2), Taiwan (2), Ucraina (2), UAE (2), Argentina (2), Brasile (1), Finlandia (1), Francia (1), Bielorussia (1)
cidente di Fukushima
(Fonte: elaborazione dati Laea)
Impiantistica Italiana - Settembre - Ottobre 2014 37
Giappone, oggetto dell’inci- tivamente e stabilito un programma di uscita entro in servizio di una centrale spetta però alla co-
dente del 10 marzo 2011 il 2022 di tutte le nove rimanenti. Occorre notare munità locale.
che la Germania nel 2010 aveva prodotto il 27,6% In definitiva, subito dopo Fukushima i 472 reattori
dell’elettricità da nucleare. nel mondo dichiarati non permanentemente fuori
La tabella 2 riporta il programma di chiusura delle servizio sono scesi di 12 unità (8 tedeschi e 4 giap-
centrali nucleari in Germania a seguito dell’inciden- ponesi) a 460 reattori.
te di Fukushima l’11 marzo 2011 La Iaea (International Atomic Energy Agency) si è
Per quanto riguarda il Giappone, l’energia nu- celermente mobilizzata dopo l’incidente e ha ela-
cleare rappresentava il 30% della produzione borato e presentato un piano per implementare,
totale di elettricità prima di Fukushima (54 re- sulla base delle lezioni apprese da Fukushima, i
attori per 47 GW); i piani erano di arrivare al nuovi safety standards da applicare universalmen-
41% entro il 2017 e al 50% entro il 2030. Dopo te alle centrali:
l’incidente e la pratica distruzione delle quattro • la revisione sistematica e regolare della situa-
unità della centrale di Fukushima Daiichi (che
sono state messe in decommissioning) alla fine zione di sicurezza delle centrali;
di ottobre 2011 solo 10 dei 50 reattori rimanenti • il rafforzamento della preparazione locale nei
erano in funzione (40 reattori chiusi per controlli
periodici o nuove ispezioni impreviste). A metà singoli stati ad affrontare emergenze, al limite
febbraio 2012 solo due reattori erano in servizio anche creando una forza di intervento multi-
e oggi (luglio 2014) nessun reattore è in fun- nazionale;
zione, anche se alcuni reattori hanno ricevuto il • il rafforzamento del ruolo – e l’indipendenza
permesso di ripartire dal nuovo ente regolatorio – delle autorità nucleari locali e la dissemina-
nucleare indipendente appositamente creato zione delle informazioni in modo trasparente.
La Iaea si è velocemente mobilizzata
dopo l’incidente e ha elaborato un piano
per i nuovi safety standards da applicare
universalmente.
Occorre tuttavia notare che la Iaea non ha potere
sulle sovranità dei singoli Stati e non può imporre
di chiudere o evitare la costruzione di centrali rite-
nute pericolose per tecnologie, localizzazione e/o
procedure operative.
3. Macroeffetti di Fukushima
Nelle regioni e paesi che hanno a lungo tenuto
pareri ambivalenti o negativi in materia di energia
nucleare e sulla sua sicurezza, l’incidente di Fu-
kushima è servito e servirà come ulteriore esem-
Tab. 3 - La situazione (1) La maggior parte dei reattori in funzione avrà un’estensione della vita di circa 20 anni
mondiale del nucleare
al 1° giugno 2014, 3 (2) I paesi con i reattori in costruzione sono: Cina (28), Russia (10), India (6), Sud Corea (5), Stati Uniti (5), Giappone (2),
anni e 3 mesi dopo l’in- Slovacchia (2), Pakistan (2), Taiwan (2), Ucraina (2), UAE (2), Argentina (2), Brasile (1), Finlandia (1), Francia (1), Bielorussia (1)
cidente di Fukushima
(Fonte: elaborazione dati Laea)
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