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ri 20 anni la vita oltre il circa 40 anni secondo Contro:
le autorizzazioni iniziali, con notevoli vantaggi • timore di gravi incidenti con conseguenze
economici. Ciò considerando che, fatto 100 il
costo di produzione di energia nucleare, circa globali a causa di errori umani, eventi natu-
80 sono gli ammortamenti, 9 i costi di O&M, 5 i rali disastrosi, atti di terrorismo;
costi del combustibile, 2 il waste management • accettabilità e conseguenti tempistiche di
(inclusi gli accantonamenti per il cimitero finale) autorizzazione e relativi impatti sugli investi-
e 2 gli accantonamenti per il decommissioning menti già alti;
dopo oltre 60 anni. • finanziamento praticamente impossibile di
merchant plants nucleari senza adeguate
Da quanto detto, i pro e i contro del nucleare garanzie governative;
possono così riassumersi. • problematiche e costi del decommissioning
a fine vita delle centrali e del “cimitero finale
Pro: delle scorie”;
• il futuro dell’energia deve dipendere dalle
• non emissioni di dCeOl 2k;Wh e costi forse attra- nuove fonti rinnovabili, sicure, non impattan-
• non costi volatili ti con l’ambiente e ormai prossime alla grid
parity (falso mito?);
enti nel medio-lungo termine tenendo conto • dubbi sulle effettive riserve di uranio (falso
mito).
dei possibili alti prezzi dei combustibili fossili Considerando le varie spinte di ambientalisti, non
e quelle dei politici per i quali l’importante è non
• e delle emissioni fdoirCniOtu2r;e energetiche estere perdere voti giocando sull’emotività delle perso-
indipendenza da ne, si potrebbero riassumere così alcune consi-
derazioni finali.
e sicurezza degli approvvigionamenti;
Come caso estremo e non realistico spinto da al-
• possibile contributo all’eliminazione delle cuni, la chiusura di tutti i reattori esistenti al mondo
che hanno una producibilità di oltre 2600 TWh/
120mila testate nucleari (il loro “contenuto” anno, porterebbe un consumo addizionale di 700
Mtep/anno di combustibili fossili (circa il 25% dei
può essere eliminato solo trasformandolo e consumi attuali di gas) e addizionali emissioni di
oltre 2 miliardi di tonnellate di CO2/anno.
bruciandolo in centrali nucleari);

• qualificazione tecnologica e ricaduta su in-

dustrie locali;

• le volatili rinnovabili richiedono capacità di base

di riserva e programmabile e il nucleare è, a par-

nteuclelebairoemealseserin, nl’uonvaicbailisvoargnennotevisptriivcaomdieCcOo2m; i-l

plementari e non in competizione tra loro.

Nuclear Power Plants in Operation and
Construction in 2014 – Considerations
and Future Developments

The Fukushima accident has not destroyed at all the global nuclear industry. It has slowed
down somewhat the brisk growth of the first decade of this century, but at the same time it
has encouraged a further enhancement of safety standards and the development of numerous
additional safety precautions.
Whereas Germany, Italy, Switzerland and Venezuela have stopped any new nuclear power plant
construction, favoring coal-gas- or renewable-based solutions, and while in Japan the 48 “non
decommissioned” nuclear reactors are still on hold under considerable uncertainty regarding future
policy, many countries are continuing their investment programs in new nuclear power plants.
The number of plants in operation today is broadly similar to the one before the Fukushima
accident, whereas new construction has actually increased from 65 to 72 new units under way for
approx. 68 GW of new capacity.
For policy makers, the fundamental dilemma remains the tradeoff between “nuclear risk” and
proven emissions from other fuel sources such as coal, leading to increased emissions of green-
house gases.

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