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Assonometria globale del sistema criogenico
Assonometrico globale del “cooling water system”
per improvviso aumento delle temperature per
eventi tipo loss of coolant. Soluzioni con strutture a
scorrimento certificato e giunzioni flessibili a bassa
rigidezza assiale sono state accoppiate per con-
siderare scenari incidentali fra loro in opposizione.
Si è chiamati a realizzare il vuoto a valori intorno a
10-7 Pa in volumi superiori a 10.000 m3. È impresa
mai realizzata. Per confinare il plasma si realizza-
no campi magnetici da 12–15 tesla (nelle attività
industriali usuali i campi magnetici in gioco sono
dell’ordine dei millitesla).
Qualcuno osa dire (e ci sono pubblicazioni in pro-
posito) che nei momenti in cui la macchina lavora
simulando le funzioni del Sole in Terra, si generano
energie da buchi neri. È storia fantastica e sfidan-
te insieme. È stata sviluppata ed è in implementa-
zione la tecnologia dei cavi superconduttori sulle
bobine che realizzano il confinamento magnetico:
la ricerca di materiali e tecnologie speciali si è ac-
coppiata allo studio di tecnologie innovative nella
refrigerazione criogenica.
Nella realizzazione di questo progetto è difficile sve- nologia del remote handling, della tecnologia del
gliarsi due giorni consecutivi e trovarsi ad affrontare vuoto, nella realizzazione di componenti criogenici,
problemi similari: nulla è ripetitivo perché poco è
stato provato e perché con continuità ci si trova di
fronte a scenari funzionali non programmati.
È il fascino dell’impresa, che diventa sotto tale pun-
to di vista una altissima sfida tecnologica e scien-
tifica. Per le università, per i centri di ricerca e per
il sistema industriale, abituato a perseguire prodot-
ti di punta ed esclusivi, la capacità di fare ricerca
applicata insieme alla capacità di generare qualità
del prodotto nei processi produttivi diventano asset
essenziali per diventare player vincenti nel progetto
ITER. In pratica, ITER realizza un impianto a fusio-
ne a confinamento magnetico mediante bobine ad
alta conduttività.
In ITER correnti elettriche ad altissima
differenza di potenziale portano le
temperature localmente
a 150 milioni di °C
In ITER correnti elettriche ad altissima differenza
di potenziale portano le temperature localmente a
150 milioni di °C. Le sfide si spostano nella ricerca
di materiali caratterizzati da ottime capacità mec-
caniche ad alte e basse temperature insieme (regi-
me creep e regime criogenico), nella individuazione
di tecnologie con performance funzionali soddisfa-
centi anche in ambienti caratterizzati da significati-
vi campi magnetici e campi radiologici importanti
(generati da raggi gamma veloci e neutroni veloci
insieme).
Il contributo
dell’industria italiana
L’industria italiana come i centri di ricerca qualificati
del nostro Paese hanno svolto e svolgono un ruo-
lo primario nello sviluppo della tecnologia e della
scienza associata alla costruzione degli impianti
nucleari e in primis con riferimento a ITER. Cinque
settori del vacuum vessel come pure i grossi ma-
gneti capaci di assicurare il confinamento magne-
tico del plasma nel vacuum vessel sono in produ-
zione presso aziende italiane, che hanno raggiunto
livelli eccellenti di qualità e di tecnologia innovativa.
L’industria italiana come i centri di ricerca
qualificati del nostro Paese hanno svolto e
svolgono un ruolo primario nello sviluppo
di tecnologie inerenti al progetto ITER
Non è orgoglio nazionale, ma espressione effettiva
di altissima capacità manifatturiera. Industrie italia-
ne lavorano con grande soddisfazione nella tec-
nei servizi di ingegneria specialistica, quali la ter-
moidraulica, la strutturistica, le simulazioni dinami-
che, le analisi funzionali per il commissioning e per
il training degli operatori.
Impiantistica Italiana - Luglio-Agosto 2016 19