Page 78 - Impiantistica Italiana
P. 78
ca, sabbia, inerti di vario genere.
La peculiarità della FORSU in Italia ri-
spetto al resto d’Europa consiste in
una maggiore presenza di scarto da
cucina (residui cotti) rispetto allo scar-
to vegetale e da giardino e da mag-
giore umidità (circa il 70-80% contro
il 60-70% di Germania, Austria, Olan-
da); Questo rende la FORSU Italiana
particolarmente diffi cile da trattare. Il D.Lgs.28/11 defi nisce il «biometano»: gas ot-
tenuto a partire da fonti rinnovabili avente carat-
Il Biogas e il Biogas teristiche e condizioni di utilizzo corrispondenti
a quelle del gas metano e idoneo alla immissio-
Upgrading ne nella rete del gas naturale o per autotrazione
(CNG ed LNG).
La produzione di Biogas in Europa, in Italia, è molto Il nuovo target imposto dalle Direttive Europee per
sviluppata. In Europa, alla fi ne del 2014, gli impianti il 2020 è che il 10% dell’energia derivi da Biocom-
produzione Biogas erano oltre 17.200 (capacità in- bustibili (tra cui il Biometano).
stallata: oltre 8.300 MW).
L’Italia è il 2° produttore di Biogas in Europa, 3° al
mondo dopo Cina e Germania, con: Biometano e CO2 dalla FORSU
• circa 1.500 Impianti nel 2016 (solo in Germa- La raffi nazione del Biogas in Biometano è una prati-
nia quasi 10.000) ca molto diffusa in Europa dove si trovavano, già in
• 4 miliardi di € investiti negli ultimi 5 anni funzione nel 2014, 300 impianti di cui il 10% circa
• Oltre 1.100 MW installati da FORSU.
Si stima che, oggi, la produzione di Biogas in Eu-
ropa equivalga a 14 milioni di m di Gas Naturale
3
equivalente, circa il 3% del consumo di Gas Natu-
rale (circa 462 milioni di m nel 2013).
3
Figure 1. P&ID of VT Project
In Italia però, nel 2016, vi sono solo 6 impianti in
funzione. La produzione di Biometano in Italia è ral-
lentata principalmente dai seguenti fattori:
• Immissione del Biometano in rete storicamen-
te ostacolata dalla presenza di un gestore na-
zionale forte
• Alti costi di investimento del Biogas Upgrading
• Alti incentivi per il consumo diretto del Biogas
I recenti reperimenti, anche in Italia, delle normative
Europee per favorire lo sviluppo del Biometano ed
il raggiungimento dei target previsti per il 2020, sta
però cambiando lo scenario nazionale.
In particolare, si possono evidenziare i seguenti fat-
tori favorevoli allo sviluppo del Biometano in Italia:
• La più estesa rete Europea di distribuzione
Pur vero che si tratta di energia rinnovabile, ma di CH4 (circa 250.000 km), che signifi ca bassi
fatto il Biogas è impiegato soprattutto per la produ- costi di allacciamento alla rete in pressoché
zione diretta di energia elettrica e calore ed il mer- tutto il territorio nazionale.
cato è stato «drogato» dagli incentivi statali tanto • Numerosi impianti di produzione Biogas già in
che, nel 2014, l’Italia aveva già raggiunto il target esercizio (1.500), seppur mitigata dalla bassa
del 17% di energie rinnovabili (soprattutto perché propensione dei produttori italiani a consor-
incentivato al doppio del prezzo di mercato). ziarsi
• Primo mercato Europeo di autovetture
Come si vede dal grafi co, il target delle rinnovabili è (2.700.000) di cui 800.000 alimentate a CNG
però superato per produzione energia e calore ma (e 1.000 stazioni di riempimento)
non nel trasporto; questo ha spinto il mercato delle • Nuove politiche di incentivazione per Biome-
rinnovabili verso il Biometano, ovvero il Biogas raffi - tano
nato, che può essere utilizzato per autotrazione ol-
tre che per essere immesso nelle reti gas nazionali. A questo proposito, vale la pena menzionare i prin-
76 Impiantistica Italiana - Luglio-Agosto 2017