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Le risorse del Caspio
tra Cina e Europa
Carlo Frappi, Ricercatore associato per Russia, Caucaso e Asia Centrale, Sicurezza energetica,
ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)
a promozione di una “Via della Seta dai Paesi rivieraschi del bacino attorno alla risolu-
dell’energia”, una composita rete in- zione di una vertenza diplomatico-normativa nata
frastrutturale in grado di connettere con la dissoluzione dell’Urss.
le aree di produzione del Mar Caspio A ben vedere, tuttavia, le possibilità che il TCGP
con i mercati occidentali, è iniziativa possa superare la fase di iniziale proposizione non
L economico-diplomatica che ha prece- sembrano migliori di quanto non lo fossero in pas-
duto il lancio delle iniziative cinesi in Asia centrale. sato, anche a prescindere dalla potenziale – ma
Si è affermata nella seconda metà degli anni ‘90 nel tutt’altro che scontata – acquiescenza di Mosca e
quadro della definizione di una politica regionale da Teheran al progetto. A ostacolare la realizzazione
parte statunitense – che faceva del cosiddetto Cor- di un’infrastruttura pensata per trasportare circa
ridoio Est-Ovest un pilastro della “socializzazione” 30 Gm /anno di gas sembrano infatti contribuire le
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e della stabilizzazione delle Repubbliche ex-sovie- medesime problematiche che ne avevano già bloc-
tiche – e, a partire dall’inizio del nuovo secolo, è di cato il percorso di realizzazione.
fatto confluita nelle iniziative di Bruxelles volte all’a- Due, e collegati, gli elementi che appaiono inficia-
pertura del quarto canale di approvvigionamento di re il percorso di realizzazione del TCGP. Il primo
gas della Ue, il cosiddetto Corridoio meridionale. deriva dal prematuro tramonto della “età dell’oro
del gas”, preconizzata un decennio or sono da-
gli analisti internazionali. La domanda europea di
gas non ha cioè seguito l’atteso trend di crescita
che giustificava la messa in cantiere di numerosi
e dispendiosi progetti infrastrutturali immaginati
in una fase di impetuosa crescita del consumo
e dei prezzi degli idrocarburi. Alla competizione
tra Paesi importatori per l’accesso alle risorse si
è così progressivamente sostituita una competi-
zione tra Paesi produttori per l’accesso ai mer-
cati, che riduce naturalmente la profittabilità degli
investimenti infrastrutturali. Oggi come in passa-
to, d’altra parte, il principale mercato regionale
di consumo di gas – quello turco – promette di
essere saturato dalla realizzazione di infrastrut-
ture in grado di soddisfarne la domanda di breve
e medio periodo. Per questa via, come sul finire
degli anni ‘90 la posa del gasdotto russo-turco
Blue Stream aveva ridimensionato le possibili-
tà di realizzazione del TCGP, allo stesso modo
oggi il TurkStream e il Trans-Anatolian Pipeline
Fulcro infrastrutturale – e segmento ancora man- – di provenienza, rispettivamente, russa e azer-
cante – della Via della Seta energetica è un’in- baigiana – rendono ridondante un’infrastruttura
frastruttura trans-caspica in grado di collegare le trans-caspica di ampia capacità di trasporto.
sponde orientali e occidentali del bacino, che per- La “sindrome del produttore” sopra descritta
metta cioè al gas turkmeno di raggiungere la rete contribuisce a introdurre il secondo ostacolo
azerbaigiana e, da qui, essere trasportato verso alla realizzazione del TCGP, legato alle strategie
l’Europa. A lungo ostacolato da un’opposizione energetiche dell’Azerbaigian. Tradizionale fulcro
russo-iraniana fondata giuridicamente sulla ne- dei progetti trans-regionali di matrice statuniten-
cessità di definizione di uno status per il Caspio, se ed europea, il Paese subcaucasico ha dovuto
il Trans-Caspian Gas Pipeline (TCGP) torna oggi al bilanciare le opportunità e i rischi derivanti dalla
centro della partita energetica regionale in ragione duplice connotazione assunta nella partita ener-
dell’apparente convergenza negoziale raggiunta getica caspica – di produttore ed esportatore di
Impiantistica Italiana - Marzo-Aprile 2018 45