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Fabbisogno
                               Fabbisogno annuo
               Componenti                              consuntivo           Unità di misura
                                    PNIEC
                                                          2018
                   Pale              0,12                 0,05                   km 2
                 Acciaio            1.375                 550                     t
                 Inverter            250                  100                     #

               Rotori elettrici      250                  100                     #



            Il problema di trovare i luoghi adatti all’installazio-
            ne, gestire le complessità dell’EPC di parchi eolici
            di grandi dimensioni e l’O&M di impianti complessi
            è indubbiamente un punto di forte attenzione, al
            quale forse un livello “magro” di installazioni ci ha
            un po’ disabituato.

            Sia chiaro, non sto qui negando l’esistenza di
            campioni nazionali delle rinnovabili, che anzi
            hanno mantenuto vivo il presidio del mercato e
            hanno accresciuto il loro peso grazie a una sa-
            piente operazione, dopo l’affievolirsi del merca-
            to interno, di internazionalizzazione verso quei
            mercati che sono rimasti “attivi”. Molti di questi
            sono già pronti a raccogliere la sfida. Mi preoc-
            cupa di più il tessuto profondo dell’impiantistica
            e dell’ingegneria italiana, fiaccato dalla crisi e
            che si è ritirato – forse scontento e in alcuni
            casi “scottato” – dal comparto delle rinnovabili,
            ma senza il quale sarà difficile soddisfare quella
            domanda.                                  solo un “libro dei sogni”? Avremmo forse perso, an-
                                                      cora una volta, una grande opportunità di rilancio
            E se la domanda non fosse quella? E il PNIEC forse   della nostra economia attraverso le Rinnovabili.








                                  davide Chiaroni


                                  Davide Chiaroni è Professore Ordinario di Strategia & Marketing al Politecnico di Milano, dove si è laureato
                                  in Ingegneria Gestionale nel 2002 e dove nel 2007 ha conseguito il suo Ph.D. E’ Membro del Comitato di
                                  Gestione e Delegato del Presidente alla Direzione della Divisione Corporate Relations del MIP, la Business
                                  School del Politecnico di Milano. è Co-Fondatore e Vice Direttore Scientifico di Energy & Strategy, un
                                  gruppo di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano che promuove ricerche e osserva-
                                  tori permanenti sull’economia circolare, le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, gli ecosistemi smart
                                  (building, city, grid) e la digital energy. è Fellow della Ellen MacArthur Foundation sull’Economia Circolare
                                  e referente per l’Italia della Schmidt-MacArthur Fellowships, dedicata agli studenti MBA che realizzano
                                  progetti nell’ambito dell’economia circolare.


               Are we really ready for the race to the renewables?


               The Italian Government recently drafted a Plan (acronym PNIEC) for setting at Country level the medium (2025) and long
               (2030) term objectives for the electricity generation from renewables. A strong debate raised around the Plan, whose projected
               increase in photovoltaic (+ 205%) and wind (+ 133%) generation is rather impressive, but mostly focusing on the perspective of
               investors: will the forecasted electricity price on the spot market be enough to sustain a sounding business plan? Will the cost
               of technology be further reducing in the coming years?
               Surprisingly, only a few concerns have been raised on the status of the industries (technology providers and EPCs) that are
               behind the development of renewables. In this article I argue, on the contrary, that due to the numerous dismissals of the latest
               years, there is a relevant gap to be covered in the “productive capacity” if we want the renaissance of renewables in Italy to   23 23
               create real value in our Country.                                    Impiantistica Italiana - Luglio-Agosto 2019
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