Page 22 - 85
P. 22
STRATEGIE
Pro e contro il reshoring: a chi conviene e perché
La parola agli esperti
Intervista con Roberto Nava (Partner di Bain & Company) e Renato Di Loreto (Responsabile dell’Ufficio Supply Market
Management, Maire Tecnimont) a cura di Daslav Brkic
La crisi pandemica sta spingendo sempre più aziende in Europa della produzione in ambito nazionale, purché sia la più evoluta dal punto
e USA a ripensare la propria strategia di approvvigionamento e di vista tecnologico e di know-how”.
di produzione industriale, con l’obiettivo di privilegiare resilien-
za, flessibilità e la trasparenza. Può il reshoring della produzione
industriale in prossimità dei mercati domestici essere una rispo- Quali possono rivelarsi le opportunità per il sistema industriale
sta? italiano?
Roberto Nava: “La pandemia ha messo chiaramente in luce le debo- RN: “Il tessuto industriale Italiano è per certi aspetti unico. La presenza
lezze delle catene di approvvigionamento globali, già in discussione da di distretti industriali - eccellenze a livello globale - può rappresentare un
alcuni anni. Secondo una recente survey Bain realizzata su operatori vantaggio nel rimpatrio di alcune attività produttive, data la dimensione
manifatturieri a livello globale, solo il 36% dei senior executive classifi- caratteristica dei distretti e la concentrazione di competenze uniche. In
ca la riduzione dei costi tra gli attuali tre principali obiettivi della supply particolare la produzione di macchinari e dispositivi industriali, utensili e
chain. Tre anni fa questa quota valeva 63%. Per aumentare la resilienza, semilavorati, sono alcuni degli ambiti a maggiore potenziale di reshoring.
il 45% dei rispondenti pianifica di spostare la produzione in prossimità dei Pensiamo poi anche alle opportunità legate alla circolarità. L’Italia può
mercati domestici nei prossimi anni. È una scelta complessa e richiede giocare un ruolo leader nella gestione e valorizzazione dei rifiuti industriali,
cognizione: negli USA e in Europa ci sono stati alcuni casi di successo, puntando alla chimica verde e produzione di idrogeno. Tuttavia bisogna
mentre in altri Paesi - come la Corea del Sud - i risultati sino ad oggi risolvere alcune criticità-chiave: burocrazia, competenze, investimenti e
sono stati limitati”. accesso a materie prime a costi competitivi”.
Renato Di Loreto: “Resilienza, flessibilità e trasparenza sono qualità RDL: “Se consideriamo resilienza, flessibilità, trasparenza, e aggiungia-
che volentieri attribuiamo alla filiera nazionale. Tuttavia, a mio parere, nei mo esperienza e capacità di innovazione, ritengo che il sistema industria-
business consolidati e maturi, normalmente eseguiti in geografie lontane, le italiano possa ancora dire molto sui nuovi settori, anzi è auspicabile
esse non sono sufficienti da sole a compensare gli incrementi di costo un coinvolgimento importante per riportare il livello della competizione
derivanti da un reshoring ‘non ragionato e selettivo’, soprattutto sulle su standard qualitativi più alti e quindi economicamente più consoni alle
merceologie con minor contenuto ingegneristico e tecnologico”. capacità del nostro sistema”.
Nel prossimo futuro un nuovo elemento influenzerà sempre di più le C’è il rischio che il reshoring della produzione industriale provochi
decisioni strategiche delle aziende: la sostenibilità ambientale. La una perdita di competitività delle aziende italiane a livello globale, a
crescente pressione esercitata da mercato e investitori sulle azien- causa dei maggiori costi operativi da sostenere. Quali sono le leve
de per raggiungere livelli superiori di carbon neutrality e circolari- che possono rendere il reshoring economicamente sostenibile?
tà imporrà la ricerca di nuove soluzioni in ambito supply chain. Il RN: “Il reshoring deve cogliere l’opportunità di spostare vicino a casa
reshoring può essere una soluzione efficace? quelle produzioni che per sinergie con i processi – R&D per esempio – o
RN: “In Europa, e quindi anche in Italia, la sostenibilità ambientale sarà con altri attori del distretto e della filiera, beneficiano dalla “vicinanza”: qui
un driver fondamentale nel ridisegno delle strategie aziendali. Per motivi il tema della qualità della supply chain rispetto al costo è fondamentale.
etici, ma anche finanziari: il costo del capitale delle aziende sostenibili è Una soluzione che non deve essere applicata a tutte le produzioni, per
mediamente più basso. Il riavvicinamento delle catene di approvvigiona- alcune delle quali è invece più efficace prevedere una localizzazione vici-
mento può essere una soluzione valida, quando è realizzabile economi- no al cliente finale, in una logica di competitività complessiva. Ricordia-
camente e industrialmente. Con le attuali catene globali è estremamente moci che le nuove traiettorie tecnologiche negli ambiti dell’automazione
complicato raggiungere gli obiettivi di carbon neutrality e circolarità di- sono promettenti e porteranno a una drastica riduzione dei costi di pro-
chiarati da molti operatori industriali. Sia perché producendo nei Paesi duzione nei Paesi avanzati. Basti pensare che il costo dei robot umanoidi
in via di sviluppo si inquina di più (standard ambientali inferiori, emissioni per scopi industriali è calato del 95% negli ultimi 5 anni, secondo una
GHG per GWh superiori, trasporti intercontinentali, ecc.), sia perché con recente analisi Bain. Infine non vanno trascurati gli effetti delle prossime
questo livello di ramificazione delle supply chain è praticamente impos- normative UE previste per il 2021 e incentrate sulla trasparenza delle
sibile tracciare gli impatti ambientali dall’estrazione delle materie prime al catene di approvvigionamento, che potrebbero - attraverso sanzioni e
prodotto finale”. incentivi per le aziende- far tramontare definitivamente l’idea di offshoring
come lo conosciamo oggi”.
RDL: “Parlando di sostenibilità ambientale introduciamo due fattori im-
portanti: un business basato su nuove tecnologie, ricerca esperienza e RDL: “Il rischio di perdita di competitività è forte, quasi una certezza,
capacità di innovazione; la maggiore tensione allo sviluppo di questo bu- soprattutto sui business maturi che si basano sulla ripetizione delle pro-
siness proprio nelle geografie più mature ed evolute, quindi tipicamente duzioni, perpetrando tecnologie esistenti: altro discorso, invece, si può
più ‘domestiche’. fare considerando i nuovi parametri di costo/qualità dati dalle industrie
Questi due fattori portano senz’altro a guardare con ottimismo un rientro emergenti“.
18 18 Impiantistica Italiana - Gennaio-Febbraio 2021