Page 15 - index
P. 15
40°


ANIMP
1973-2013 25°
IMPIANTISTICA ITALIANA
1988-2013



1999, in collaborazione con il Politecnico di Milano, del MEC (Master in Engineering &
Contracting), concepito e strutturato per preparare tecnici in grado di assumere ruoli
“leader” nelle società impiantistiche.


Anni diffcili
All’inizio degli anni novanta Animp è costretta a cambiare editore, dopo l’acquisto della
Peg da parte della Masson, non interessata a una rivista come Impiantistica Italiana che
non rientra nella sua strategia editoriale. Per un paio d’anni la rivista è affdata in gestione
alla Utet Periodici Scientifci, con sede a Milano, e successivamente per un biennio anco-
ra alla Sogedit, una società di comunicazione del Gruppo Eni, con sede a Roma. Sono
anni diffcili, sia perché i due editori si dimostrano poco attrezzati per gestire pubblicazioni
di carattere tecnico-professionale, e quindi poco effcienti nella promozione della rivista e
nella raccolta pubblicitaria, sia perché anche il mondo dell’impiantistica industriale, tocca-
to dalla bufera di “tangentopoli”, attraversa un periodo incerto e diffcile.
Persino Giorgio Orsi, manager di levatura internazionale e allora Presidente di Animp, e
sempre propenso a cogliere gli aspetti positivi della realtà, nell’editoriale del primo numero
del 1993 non nasconde le diffcoltà del momento:

Mi è diffcile oggi guardare al futuro con ottimismo e fducia quando si
lascia alle spalle un anno così tormentato, sofferto, così pieno di scandali
e sorprese spiacevoli, di tante esperienze negative, di tanti drammi e
situazioni non risolti; quando di fronte a noi – soprattutto noi italiani – si
presentano tempi certamente durissimi.
(G. Orsi: Verso il XX Convegno - Impiantistica Italiana, gennaio 1993)

La situazione si normalizza lentamente negli anni successivi e l’impiantistica italiana torna
a crescere e a farsi onore nel mondo. Anche per la rivista è giunto il momento del rilancio. 15
Che si concretizza alla metà del 1996, allorché il Consiglio Nazionale di Animp prende
una coraggiosa decisione: la rivista sarà gestita in proprio dall’Associazione (raccolta
degli articoli, editing, impaginazione e diffusione), demandando all’esterno solo la parte
tipografca e la parte commerciale, cioè la raccolta pubblicitaria, affdata a una conces-
sionaria. Si decide inoltre che la rivista avrà periodicità bimestrale: 6 numeri l’anno con
cadenze che cercheranno di seguire gli eventi feristici e congressuali di interesse per il
mondo dell’impiantistica industriale in Italia e all’estero.
A tal proposito Roberto Piattoli, allora neopresidente di Animp, scrive nell’editoriale del
numero di novembre/dicembre 1996 della rivista

Si tratta di un notevole impegno giustifcato dall’importanza che la Rivista
riveste per la nostra Associazione quale strumento di collegamento tra
gli associati e di diffusione della Cultura impiantistica. Per questo motivo
ritengo giustifcato ogni sforzo sia di risorse sia di costi che ci permetta
di tener vivo questo organo. Ma la pura sopravvivenza non è suffciente,
occorre avere un periodico vivo e vitale che possa destare l’interesse,
non solo degli Associati, ma di tutto il mondo Tecnico e Scientifco che
gravita attorno agli importanti temi dell’impiantistica. Ciò presuppone un
alto livello degli articoli e un forte impegno da parte di tutti per fornire
materiale consono agli obiettivi che ci siamo posti.
(R. Piattoli: Editoriale - Impiantistica Italiana, novembre/dicembre 1996)

La nuova formula ha successo sotto l’aspetto sia editoriale che commerciale. La rivista
riprende rapidamente quota sino a conquistare e mantenere, ormai da anni, la ricono-
sciuta leadership del settore. Il vanto è soprattutto quello di avere sempre puntato, anche
nei periodi di crisi, come quello attuale, a un’informazione selezionata, di elevato livello
tecnico e culturale. Senza mai cedere ai condizionamenti della pubblicità subiti da molta
stampa specializzata, povera di contributi editoriali validi e originali.
Il desiderio di rispondere sempre meglio alle richieste informative dei lettori ha guidato il
Comitato Editoriale alla recente rivisitazione grafca, che deve misurarsi sia con nuovi stru-
   10   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20