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Nel 2050, in Europa,
con lo scenario
“che prevede il 100%
di energia elettrica
de-carbonizzata, il
100% di riscaldamento
elettrico e il 100% di
trasporti elettrici,
non si raggiungerà
il target di 80% di
riduzione delle emissioni
rispetto ai dati 2015
nimento e la crescita del benessere uniti do percentualmente in maniera marcata, a
al rispetto dell’ambiente e al rispetto dei livello assoluto ancora oggi non compen-
vincoli necessari per la limitazione del ri- sano la crescita globale, confermano la sibili scenari futuri, ha evidenziato come
scaldamento globale, questa passerà per continua crescita dei consumi delle fonti la situazione dei consumi energetici an-
il massimo sforzo in ricerca e innovazio- fossili; l’immissione di CO2 è cresciuta nel drà rapidamente cambiando panorama
ne e attraverso la ricaduta sul panorama 2017 dopo circa 3 anni di stasi (dati IEA). nei termini dei pesi relativi delle varie aree
industriale. Le università italiane non si In Europa (Brattle Group Analysis – EU del globo. Confrontando la situazione al
stanno tirando indietro e le industrie sono ref. scenario 2016) a fronte di un target 2014 (che vede primeggiare nel consu-
pronte a fare la loro parte. “virtuoso” di riduzione delle emissioni di mo di carbone la Cina, mentre gli USA
CO2 rispetto ai dati del 2015, del 80-95% primeggiano nell’oil&gas e l’Europa nelle
Ricerca e innovazione posto dalla Comunità, pur immaginando rinnovabili + nucleare) con quella prevista
appaiono come le uniche di disporre di una produzione di energia al 2040 (che vede la Cina primeggiare in
elettrica completamente de-carbonizzata
tutte le fonti salvo il gas, in quota USA) si
“via di uscita per chiudere e in grado di soddisfare anche le necessità vede che l’Europa scompare, come peso,
il gap fra gli obiettivi del riscaldamento urbano e quelle del tra- dalla scena, e quindi scompare anche la
sua eventuale azione virtuosa. Non è suf-
sporto civile, a parità delle altre condizio-
ambientali ni, la riduzione della CO2 raggiungerebbe fi ciente ormai che le nazioni OCSE siano
e il trend attuale “solo” il 70%. Sono evidenti sia l’oggetti- virtuose, devono impegnarsi perché lo di-
va “utopia” elettrica, sia la necessità che ventino anche tutti gli altri.
non solo il comparto elettrico faccia passi
Nella mia relazione introduttiva, sono state avanti, ma che in tale sforzo concorrano Il grande dilemma:
indicate le discrasie fra il trend di crescita pesantemente anche quello industriale ed
dei consumi di energia elettrica previsto al agricolo. solo una rivoluzione
2050 e i grandi problemi legati al riscalda- Il professor Macchi (Polimi) ha posto l’ac- “tecnologica riuscirà
mento globale che l’umanità intera si tro- cento sulla necessità impellente di decar- a salvare il pianeta
verà a fronteggiare. bonizzare l’atmosfera del nostro pianeta,
I trend dei consumi di energia globale e di ma ha anche sollevato qualche perplessità
energia elettrica (dati World Energy Trends sulle attuali ricette e sui costi connessi. Nello specifi co della SEN, si nota che la
2018), sui quali le rinnovabili pur crescen- La panoramica dei dati IEA rispetto ai pos- produzione elettrica delle rinnovabili non
programmabili, stabile in Italia se non in
leggera contrazione in certi casi negli ul-
timi anni, non è coerente, in termini di
volumi, con gli obiettivi indicati nella SEN
(107 GWh/y nel 2030) che necessitereb-
bero di circa 5GWh di aumento in più per
ogni anno a venire. Infi ne, nessun accen-
no ritrovabile nella SEN ai costi relativi a
eventuali incentivi e a quelli legati alle reti
e agli accumuli.
Gli obiettivi della SEN e il contesto euro-
peo e internazionale in cui il nostro Pae-
se si muove (Il Climate Energy Package
2030-2050, il COP 21, il SET- Plan, L’E-
nergy Union, ecc.) sono stati schematiz-
zati dal Gian Piero Celata (ENEA).
In particolare, la SEN prevede, entro il
2030:
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