Page 51 - Impiantistica Italiana
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quasi completamente priva di competenze tecniche
            e gestionali in  grado di guidare le attività, in quanto
            ha spostato  a libro matricola di AM tutta la dirigenza
            tecnica e si è quasi del tutto concentrata sulla
            gestione della bonifica di siti dismessi e non passati
            ad AM.
            Il quadro attuale, tutt’altro che roseo per il futuro di
            questo settore, vede oggi: da un lato, un gestore
            con un atteggiamento volto a mantenere una
            conduzione tutta orientata al quotidiano e al massimo
            contenimento degli esborsi (posticipo di ogni tipo di
            investimento, massimo ricorso alla CIG, ecc.), da
            un altro, la proprietà che manca di una struttura
            tecnica in grado di riprendere in mano la direzione   tentativo di  salvaguardare  la funzionalità minima
            delle attività e, da un altro ancora, il Governo  che,   degli impianti e di definire un assetto produttivo
            a fronte di dichiarazioni circa la volontà di salvare e   adeguato dello stabilimento di Taranto. Sull’aspetto
            rilanciare l’attività, sembra di fatto attestato su un   prettamente  tecnico-  impiantistico,  un  gruppo
            attendismo che sottostima pesantemente i danni   di dirigenti della dismessa  società di ingegneria
            generati da una gestione orientata al disimpegno   Italimpianti, ancora attivi in campo siderurgico,
            e che rende ogni giorno più arduo e costoso il   ha sviluppato una proposta tecnica finalizzata a
            percorso di risanamento e rilancio che dichiara   contemperare le  esigenze ambientali con quelle
            di  voler  perseguire.  La  partita  per  la  sorte  dei  tre   industriali e occupazionali dello stabilimento del
            stabilimenti da tempo è giocata su due tavoli: quello   capoluogo pugliese.
            prioritario dell’accordo, tentato in extremis, per   Lo studio ha come premessa che l’Italia, per non
            evitare il disimpegno di AM probabilmente  disposta   uscire dal novero dei Paesi industrializzati, non può
            anche a pagare una penale in caso di recesso, e   fare a meno della siderurgia e che in questo particolare
            quello, al momento colpevolmente trascurato, del   momento lo Stato deve intervenire, trovandosi
                                                                     di  fronte  a un’alternativa:  o
                                                                     finanziare la cassa integrazione
                                                                     a vita a migliaia di persone, o
                                                                     rilanciare un’attività  industriale
                                                                     basata su soluzioni tecniche
                                                                     innovative e “pulite”. La proposta
                                                                     tecnica  interviene  sull’area
                                                                     primaria dello stabilimento di
                                                                     Taranto giungendo a esporre
                                                                     conclusioni affidabili, ragionevoli
                                                                     e tecnicamente razionali.
                                                                     Lo studio prevede che tutti gli
                                                                     interventi di bonifica ambientale
                                                                     previsti dall’AIA, e quelli di
                                                                     manutenzione   straordinaria


                        What to do with the steel

                        industry in Taranto?


                        The international economic crisis has severely affected the steel industry. The
                        Taranto plant, today owned by Arcelor-Mittal and earlier  ILVA, has faced not only
                        economic difficulties but it has also encountered judicial problems connected
                        with the environmental pollution generated by the production leading to the
                        commissioner of the company and the impeachment of the Property and
                        management in force; this situation had significant effects on the technical-
                        production efficiency of the plants. On the purely technical-plant engineering
                        aspects of a possible relaunch of the Taranto plant, a group of former managers
                        of the disused  Italimpianti engineering company, still active in the steel industry,
                        developed a proposal aimed at balancing the environmental needs with the
                        industrial and employment needs. The main data of the proposal are outlined in
                        the article.






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