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Quali sono le inno-
vazioni tecnologiche
italiane che le nostre
aziende possono uti-
lizzare sui mercati
mondiali?
L’Italia è leader mondia-
le nella metà dei pro-
dotti del settore mec-
canico ed è il secondo
paese al mondo più
competitivo nel machi-
nery, oltre ad essere il
primo competitor della
Germania che precede
biamento culturale delle PMI che devono impa- con riferimento a ben 179 prodotti. Il modello pro-
rare a dialogare con l’università su temi come la duttivo italiano è inoltre tra i più innovativi in cam-
formazione, utilizzando ad esempio meglio il Con- po ambientale. Diverse sono le aree quindi in cui
to Formazione a loro disposizione presso i Fondi l’impresa italiana è leader in termini di innovazione
Interprofessionali, la ricerca industriale sfruttando
in maniera opportuna il credito d’imposta il cui im-
porto, con la Legge di Bilancio 2017, viene quadru-
plicato e i Dottorati Industriali finanziando borse di L’impiantistica dovrebbe imparare ad
studio per giovani ricercatori che, lavorando nelle utilizzare l’Accademia per quello che sa
imprese, potrebbero fungere da facilitatori del rap- fare meglio: studiare per innovare
porto con il mondo della ricerca.
In questo senso un’occasione perduta è stata la
decisione di non permettere al sistema della ricerca
pubblica di poter aderire ai Contratti di Rete siglati e che sono consolidate e ben conosciute anche
dalle PMI. La struttura del dispositivo che non pre- grazie alle “mappe dell’innovazione” messe a pun-
vede la costituzione di un nuovo soggetto d’impre- to da Confindustria. Più difficile invece valutare il
sa ma, di fatto, un accordo su un programma con potenziale nascosto in termini di cross-fertilization
una responsabilità limitata al solo Fondo Comune, che l’innovazione sviluppata in un ambito può por-
peraltro non obbligatorio, sarebbe stata un’occa- tare ad altri settori. Anche per questo il contributo
sione unica per far partecipare le università nell’im- dell’Accademia può essere importante perché è
postazione di quei progetti di sviluppo industriale naturalmente portata a costruire mappe dell’inno-
che avendo una valenza strategica hanno un oriz- vazione attraverso la consolidata conoscenza del
zonte temporale che ben si addice all’Accademia. mondo della ricerca.
Come e in quali aree dovrebbe migliorare la
I provvedimenti del MISE rendono nostra offerta universitaria?
La formazione universitaria nazionale delle scuo-
più facile e snello il finanziamento le di ingegneria mantiene ancora dei livelli elevati
dell’innovazione e, in questo, nonostante alcuni fattori che ne stanno limitando
rappresentano un passo avanti l’efficacia quali l’indebolimento della formazione
significativo in uscita dalla scuola media superiore, le difficoltà
nel ricambio della docenza, la riduzione del finan-
ziamento delle università. Viceversa è ormai dimo-
Cosa dovremmo chiedere al Governo, in strato come la produttività scientifica dei ricercatori
quanto a nuove politiche per aiutare l’impian- italiani sia più alta nel confronto con gli altri paesi
tistica e il manifatturiero? a parità di risorse impiegate. La formazione inge-
La capacità di sviluppare una politica industriale, gneristica è peraltro ancora orientata a fornire una
energetica e dell’innovazione realistica ed anticipa- solida preparazione sulle discipline scientifiche e
toria da un lato e la stabilità politica per assicurarne dell’ingegneria di base che permette una buona
una piena attuazione dall’altro. flessibilità rispetto alla collocazione nel mondo del
lavoro, tant’è che la cosiddetta “fuga dei cervelli”,
E all’industria, cosa dovremmo chiedere? se negativa per il Sistema Paese che non vede il
Una maggiore capacità di fare sistema con una vi- ritorno dell’investimento nella loro formazione, è
sione di scenario più ampia che associazioni come testimonianza di un valore ampiamente riconosciu-
ANIMP possono stimolare e promuovere concre- to all’estero. Quindi… In cosa potrebbe migliorare
tamente. la nostra formazione? Sicuramente nel rapporto
52 Impiantistica Italiana - Gennaio-Febbraio 2017