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beneficiare della sinergia di questi pilastri non può La sfida sarà difficile soprattutto per le aziende mol-
bastare infatti limitarsi ad una implementazione par- to grandi, vista la complessità e la quantità delle in-
ziale. Il tutto è aggravato da una apparente “involu- formazioni connesse e vista la difficoltà peculiare del
zione tecnologica”, collegata al sentire comune che dover gestire dei progetti (spesso molto complessi)
l’ICT (e la tecnologia) non facciano parte del core caratterizzati da una necessità estrema di efficacia ed
business, e come tale possano essere soltanto sot- efficienza. Ma forse, proprio per questo, così bisognosi
toposti a logiche di saving. di Industria 4.0.
Resta senz’altro da rimboccarsi le maniche, e c’è sicu-
Manca strutturazione, ovvero una visione ramente molto da fare.
integrata dei quattro pilastri Giusto per cominciare: quale può essere il vero valore
di Industria 4.0 per chi lavora in cantiere? In che ma-
niera i 4 pilastri si devono declinare nell’ambito di chi
La sensazione a volte che è che le aziende di opera per progetti (ovvero l’interazione/interferenza/
ANIMP rischino di dimenticare il valore della sinergia coi progetti)? In che modo questa rivoluzio-
tecnologia rispetto ad altre (importantissime) ne si può mettere in atto distintamente/integralmente
dimensioni. Penso alla ricerca esasperata di effi- lungo la filiera impiantistica? Quanto Industria 4.0 può
cienza attraverso varie leve manageriali e organiz- interessare gli Owner/operator e che ricaduta questo
zative, ad esempio il Procurement, e di efficacia ad interesse potrebbe avere sui prossimi progetti ed in-
vestimenti?
La sensazione è che le aziende di ANIMP La sezione SIM di ANIMP,
rischino di dimenticare il valore della con il suo prossimo EXPO nel mese di
tecnologia rispetto ad altre dimensioni maggio, cercherà di supportare gli associati
in questo nuovo viaggio
esempio attraverso un migliore Project Management.
Ma non si può perdere di vista la potenzialità di tutto Occorre mettere a fattore comune le risorse di ANIMP
ciò che è tecnologia perché viviamo in un mondo (le Sezioni, i Soci, l’Università) per dare risposta a que-
tecnologico e la concorrenza – presto o tardi – sarà ste domande, per indirizzare al meglio gli sforzi dei pro-
sul treno di Industria 4.0. Occorre “semplicemente” pri associati nel prossimo futuro e a più lungo termine.
pensare che Industria 4.0 può potenzialmente spo- Senz’altro la sezione SIM di ANIMP (con il suo prossi-
stare le aziende verso nuovi standard di efficienza ed mo EXPO, nel mese di maggio) cercherà di supportare
efficacia, in maniera coordinata, senz’altro anche in gli associati in questo viaggio. Che sembra dover an-
ambiti così complessi come quelli delle aziende che cora iniziare.
lavorano per progetti.
Guido J.L. Micheli
Guido J.L. Micheli è laureato in Ingegneria Meccanica ad indirizzo Produttivo, Dottore di
Ricerca in Ingegneria Gestionale e diplomato in Conservatorio. È Ricercatore in Impianti
Industriali Meccanici presso il Politecnico di Milano e Co-Direttore del Master internazionale
specialistico in Supply Chain and Purchasing Management del MIP; è docente in numerosi
corsi universitari e di Master, ed è membro eletto del Comitato Direttivo della Sezione Systems
and Information Management di ANIMP. I principali interessi nel campo della ricerca e della
consulenza sono relativi al Supply Management & Supply Risk Management, al Supply Chain
Risk Management, al Risk Assessment & Management, e all’Occupational Safety. E’ autore di pubblicazioni a livello
nazionale ed internazionale su libri, atti di convegni e riviste.
62 Impiantistica Italiana - Gennaio-Febbraio 2017