Page 35 - 60
P. 35

Il mondo e l’Italia




            alla prova dell’energia





            Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, il problema del futuro non è la

            disponibilità delle risorse fossili, ma gli effetti collaterali della loro estrazione e
            combustione. In questo quadro si inserisce la nuova Strategia Energetica Nazionale
            (Sen), approvata nel novembre scorso, che si propone di conseguire molti target,

            impegnativi e complessi, considerati realistici dai più, non eccessivamente ambiziosi

            ma con numerosi e importanti effetti tecnologici e occupazionali.


            Pierangelo Andreini
            Politecnico di Milano



                                                                           anni nel mondo saranno realizzati impianti di elettrici-
                                                                           tà verde, equamente ripartiti tra fotovoltaico e eolico,
                                                                           per 1000 GW di potenza. E ci si può credere, visto
                                                                           che il piano quinquennale cinese al 2020 per 100 GW
                                                                           di solo fotovoltaico è stato già realizzato con grande
                                                                           anticipo.
                                                                           Comunque sia, gli stessi dati prima elencati ci dicono
                                                                           che, in ogni caso, il percorso verso la decarbonizza-
                                                                           zione rimane lungo e che nei prossimi anni lo scena-
                                                                           rio continuerà a essere dominato dalle risorse fossili.
                                                                           Di qui la preoccupazione, non certamente per caren-
                                                                           ze di approvvigionamento di queste risorse, dato che
                                                                           trovarle è sostanzialmente un fatto puramente eco-
                                                                           nomico.
                                                                           Lo conferma il piano varato a inizio anno dalla nuova
                                                                           amministrazione Usa “An America First Energy Plan”,
                                                                           che oltre a una piena autonomia, facendo leva sul
                                                                           carbone e sugli shale (oil e gas), prevede di rendere
                                                                           gli States i secondi esportatori mondiali di gas na-
                                                                           turale liquefatto (GNL). E questo, ovviamente, con il
                                            econdo l’Aie, l’Agenzia Internazionale   rischio di una bolla per il GNL nei prossimi anni se il
                                            dell’Energia, la maggioranza del fabbi-  prezzo del petrolio dovesse riprendere a salire, visto
                                            sogno mondiale di energia primaria è   che in questi giorni il brent supera i 60 dollari e che il
                                            tuttora coperto per l’85,5% dalle risorse   break-even per la conversione degli shale è di circa
                                            fossili: per 1/3 il petrolio, per 1/4 il car-  25-35 dollari al barile.
                                 Sbone e per 1/5 il gas. Più precisamen-   Dunque, guardando al futuro, il problema non è la
                                  te, i dati del 2016 dicono che il consumo mondiale   disponibilità delle risorse fossili, per un fatidico esauri-
                                  è stato di 13,3 GTep, con un incremento dell’1,8%   mento come si è ripetutamente temuto negli anni, ma
                                  rispetto all’anno precedente e di 2 GTep in dieci anni.  quello legato agli effetti collaterali della loro estrazione
                                  Il petrolio ne copre esattamente 1/3, 33,3% (in cre-  e combustione, che ne costituiscono anche il limite. E
                                  scita sul 2015 di mezzo punto percentuale per la ri-  il più stringente, come si sa, perché globale, è quello
                                  presa dei trasporti del dopo crisi), 28% il carbone,   del surriscaldamento del clima, in agenda nell’ultimo
                                  24,2% il gas, 4,6% il nucleare, 9,9% le rinnovabili, di   meeting dell’Onu, iniziato il 7 novembre scorso a
                                  cui però il 6,8% è l’idroelettrico. Le rinnovabili, quin-  Bonn. È la 23a Conferenza delle Parti firmatarie del
                                  di, sono una esigua minoranza, addirittura marginale,   Protocollo di Kyoto del 1997 e del successivo accor-
                                  3,1%, quanto a quelle pure, come eolico e solare. Ma   do di Parigi del 2015, ma forse non tutti sanno che
                                  la crescita di queste ultime è esponenziale e, anche   a questa 23a Cop l’Europa si è presentata con una
                                  se c’è chi dice che due volte poco rimane poco, i   risoluzione di inizio ottobre del Parlamento europeo
                                  progressivi raddoppi si stanno realizzando in tempi   che chiede alla Commissione Ue di predisporre una
                                  sempre più brevi.                        strategia per una decarbonizzazione totale al 2050,
                                  Lo conferma sempre l’Aie, nell’ultimo rapporto del   quindi il 100%, rispetto alla quota fissata preceden-
                                  4 ottobre scorso, dove si legge che nei prossimi 5   temente dell’80%.



                                                                                 Impiantistica Italiana - Gennaio- Febbraio 2018  33
   30   31   32   33   34   35   36   37   38   39   40